Di Daniele Capezzone | 18 Novembre 2024
La demonologia applicata a Trump non funzionerà, meglio il realismo
Trump è il nuovo demonio su cui concentrarsi, così come lo furono altri in passato. Soprattutto all’Italia, quest’atteggiamento non serve.
Giornalista, già segretario dei Radicali italiani e, successivamente, parlamentare del PdL, di cui è stato anche portavoce. È considerato uno dei più influenti pensatori e opinionisti dell'area liberal-conservatrice italiana. Autore di numerose pubblicazioni, è stato per anni una firma di punta del quotidiano La Verità. Oggi è direttore editoriale di Libero.
Trump è il nuovo demonio su cui concentrarsi, così come lo furono altri in passato. Soprattutto all’Italia, quest’atteggiamento non serve.
Se è vero che oggi la comunicazione eccede sulla politica, il turpiloquio può indicare lo stallo della politica. L’opinione di Daniele Capezzone.
Trump un pericolo per la democrazia? Dirlo così disinvoltamente (offendendo metà del Paese) non denota una crisi democratica già in vista?
Solo violazione della privacy? «Sarà bene cominciare a non farci distrarre da una discussione defocalizzata». L’opinione di Daniele Capezzone.
Colpisce il mix di ingenuità e autoconsolazione con cui politica e osservatori, in Italia, tendono regolarmente a propendere per l’opzione più rassicurante, per lo scenario più tranquillizzante, rifiutandosi di prendere in esame lo scenario peggiore.
L’Italia e il rischio deindustrializzazione. Possiamo essere fatalisti davanti alle parole di Tavares? L’opinione di Daniele Capezzone.
Il silenzio della sinistra politica e mediatica dopo le manifestazioni di sabato e le reazioni commosse alle commemorazioni di oggi. Tutto troppo comodo.
Di fronte ai gravi tumulti in atto, la scelta di campo occidentale è imprescindibile: oltre a fare la cosa giusta serve scandirla chiaramente
Destra e sinistra, tattiche a parte. C’è qualcosa che rende riconoscibile la “missione” dei due poli? La riflessione di Daniele Capezzone.
Caso Boccia e dossieraggio: l’enorme attenzione rivolta al primo e la pochissima al secondo mostrano a che punto è la battaglia delle idee
È il caso di ricordare una regola di fondo: ogni volta in cui a “comandare” non è l’agenda del governo, i media si occuperanno di temi decisi dagli avversari o dal caso.
Settembre è per definizione il mese del disincanto degli elettori: la pausa estiva è conclusa, una piccola vacanza anche (per chi l’ha fatta), tornano le…