
Di Gianni Pittella | 18 Novembre 2022
Migranti, tre ragioni per cui Italia e Francia devono restare unite
Il braccio di ferro tra Roma e Parigi relativo ai migranti accende una spia sul fronte nazionale, europeo e mondiale.
Il braccio di ferro tra Roma e Parigi relativo ai migranti accende una spia sul fronte nazionale, europeo e mondiale.
La querelle delle ong getta benzina sull’efficacia della politica europea relativa ai migranti. Piantedosi in Senato numeri alla mano.
D’accordo sul fermare la guerra, eppure ognuno su strade diverse. Il commercio con la Cina resta un asset.
Mentre il mondo era attento ai missili caduti in Polonia, Donald Trump ha annunciato la sua candidatura. La corsa alla Casa Bianca è aperta.
La caduta dei missili in Polonia è stata esaminata anche al G20. Per ora, niente escalation. Ripercorriamo la vicenda.
L’escalation della guerra in Ucraina sfiora l’allargamento ai Paesi della Nato e quasi monopolizza, l’attenzione dei leader del G20.
Il vertice europeo dovrà trovare una soluzione alla nuova crisi dei migranti. Roma e Parigi al vetriolo. Le ricollocazioni non funzionano.
Continua il braccio di ferro tra Italia e Francia sulla questione migranti.Cosa è andato storto se gli accordi sulla redistribuzione c’erano?
Dai migranti al processi di adesione, Matteralla traccia la rotta sulle prossime per affrontare le prossime sfide dell’Unione europea.
Le truppe ucraine hanno ripreso Kherson e non spargeranno sangue se i russi si arrenderanno volontariamente. Zelensky vede lontana la pace.
Il segretario Nato a Palazzo Chigi. Salda l’Unione sulla questione ucraina. Meloni non farà mancare il suo apporto.
Durante il mandato di Bolsonaro il Brasile ha superato il record relativo alla deforestazione. Con Lula si spera in un cambio di rotta.