Ambiente

Transizione a fatica, von der Leyen presenterà il Clean Industrial Deal

17
Febbraio 2025
Di Giuliana Mastri

Il report ‘Delivering the Eu Green deal. Progress towards target’ (2025) determina ciò che è stato fatto in quasi 5 anni – da dicembre 2019 a luglio 2024 – verso 154 obiettivi del patto per la sostenibilità, estratti da 44 documenti chiave e relativi a sette ambiti (neutralità climatica, economia circolare, zero inquinamento, energia, agricoltura, mobilità). Una percentuale esigua di target a portata di mano (il 21%, pari a 31 su 154), una quota nutrita che necessita di una spinta (41%) e un 15% di obiettivi verso i quali non si stanno facendo progressi o, peggio, si sta perdendo terreno. I dati dimostrano che in oltre sei casi su dieci un avanzamento c’è stato. A divulgare il quadro Il Sole24Ore, a pochi giorni dal debutto del Clean Industrial deal, il patto che Ursula von der Leyen presenterà ad Anversa il prossimo 26 febbraio.

Lo stesso giorno verrà presentato il primo di tre Simplification Omnibus Packages che, puntando a ridurre il carico amministrativo per le imprese, agirà anche su alcune norme del patto varato nel 2019. Se l’obiettivo della decarbonizzazione è davvero raggiungibile, allora bisognerà farlo in modo più snello e venendo incontro all’annosa richiesta delle aziende di fare chiarezza sulle norme.

Per quanto riguarda i connotati del piano si sa ancora poco, ma si era detto che ruoterà attorno a 6 “pilastri tematici”, che vanno dai prezzi dell’energia e dai problemi della forza lavoro al riciclo e al commercio. Come aveva dichiarato von der Leyen a Davos, la direttrice resta ancora quella della diversificazione delle fonti di energia e del rinnovato impulso all’investimento sulle rinnovabili. Ma soprattutto, gli obiettivi restano gli stessi, appunto quelli sui quali sono state evidenziate le già esistenti difficoltà, ovvero ridurre le emissioni del 55% entro il 2030 e, ancor più ambizioso, arrivare alla riduzione del 90% entro il 2040.

Sul lato della governance economica della transizione, la Commissione europea aveva già rilanciato in fase di annuncio, parlando del Competitiveness Fund, pensato per fornire risorse finanziarie a settori strategici dell’energia rinnovabile, dell’idrogeno verde, dell’acciaio verde e delle tecnologie per la cattura e lo stoccaggio del carbonio.

Contestualmente, l’Unione europea lancerà il Circular Economy Act per affrontare la carenza di risorse e ridurre gli sprechi. Vedremo in che modi verrà interpretato il ciclo dei materiali.