Ambiente

Quel piccolo reattore che non produce scorie né emissioni

13
Marzo 2025
Di Ilaria Donatio

(Articolo pubblicato su L’Economista, inserto economico de Il Riformista)
Prometeo, in greco, è “colui che pensa prima”: nella mitologia – a differenza del fratello Epimeteo che pensava solo dopo – è un titano amico dell’umanità e del progresso poiché ruba il fuoco agli dei per darlo agli uomini. Prometheus è anche l’incubatore di un piccolo reattore: il suo fuoco è una scintilla, in grado di sviluppare energia verde ad alta efficienza. Come? Grazie a «una attenta combinazione di una miscela di acqua e di sale e di un apporto di energia in maniera oculata all’interno di una camera di reazione che restituisce calore, pressione e idrogeno».

Il reattore è stato battezzato UM in memoria di Umberto Minopoli: «Una grande guida del progetto Prometheus, esempio di coraggio e determinazione» nella battaglia culturale per l’atomo. A parlare, Salvatore Majorana – pronipote di Ettore, fisico geniale che anticipò la storia – direttore di Kilometro Rosso, parco scientifico dove si trovano i laboratori di Prometheus, «nato dall’iniziativa di un imprenditore visionario, Alberto Bombassei, fondatore di Brembo, che con le sue forze è riuscito a creare una realtà, oggi, fiore all’occhiello del territorio».

L’incontro di Majorana con il team di Prometheus è avvenuto circa sei anni fa: «Insieme abbiamo lavorato per dare corpo a un’idea geniale che aveva la possibilità di fare tanta strada». Ma per farlo, dice, hanno dovuto mettere insieme pezzi diversi e in questo, il parco scientifico ha avuto il suo peso: «Sono convinto che l’arrivo di Prometheus nel parco abbia aiutato loro a trovare interlocutori diversi e una facilità di accesso a una serie di risorse: umane, culturali e anche finanziarie e di visibilità».

«Loro» sono un gruppo di tecnici e manager italiani: Carlo Miglietta è l’Amministratore Delegato e il responsabile scientifico, Fabrizio Petrucci, socio di maggioranza, avvocato d’affari, e tra i fondatori, Dario Calzavara, imprenditore, ex Ferrari e Pirelli. Il loro «fuoco»? «Il coraggio di scommettere su una tecnologia di frontiera ed un rigore nel seguirne lo sviluppo industriale». Una «tecnologia molto complessa basata su fenomeni fisici chiamati LENR (Low Energy Nuclear Reaction), su cui sta crescendo l’attenzione in tutto il mondo e che Prometheus ha reso maneggiabile, scalabile e di relativamente semplice costruzione». Una visione industriale, ecco il punto di forza del team di Prometheus: «Chi ha fatto questi esperimenti in campo scientifico, lo ha fatto senza considerare cosa sarebbe successo da lì in poi per arrivare sul mercato». Il lavoro difficile è stato dunque «scegliere componenti facili da realizzare e un’impostazione della tecnologia tale da non emettere alcuna radiazione nociva: questa combinazione è stata resa ripetibile e scalabile». Un mix che «promette un percorso industriale perfetto», chiosa il direttore di Kilometro Rosso.

Un vantaggio competitivo che ha permesso alla società, diversamente dalle altre iniziative sviluppate in tutto il mondo, di dialogare da subito con l’industria: «Entro sei mesi avremo un prototipo testato in ambito industriale. Se poi il mercato deciderà di adottarlo, tra tre anni potremo avere il reattore in casa». Sì, proprio in casa, per i termosifoni o l’acqua dei sanitari, per esempio: «Lavoriamo su range di potenza piccoli e medi, non su grandi potenze: non è l’ambizione di questo progetto». Per fare tutto questo «serviranno capitali e lungimiranza». Necessari a tutte le idee imprenditoriali: non esistono ricette purtroppo, ma secondo Majorana, alcuni ingredienti per attrarre investimenti e mondo industriale, servono: «Il team, la serietà con cui si fa il lavoro, il rigore con cui si guarda alle applicazioni pratiche e il rispetto per il mercato». Poi però c’è un altro pezzo della ricetta che «dipende da condizioni esterne». In Italia, purtroppo, abbiamo un «sistema finanziario molto robusto, ma a volte troppo distratto per investire in innovazione e in tecnologie di frontiera». Non è da meno il sistema normativo: eppure negli ultimi dodici anni «l’incremento dell’occupazione è dovuto per il 25% alla nascita di nuove start up o di incubatori o di venture capital». «È una bella notizia – conclude Majorana – sapere che il Ministro Pichetto ha messo mano al tema del nucleare cercando di fare un riordino: e quando ci credono i Governi allora si muovono i finanziatori».