Ambiente

Parigi-Berlino, patto sull’energia. L’asse si rinnova contro Putin

06
Settembre 2022
Di Giampiero Cinelli

Nasce la solidarietà tra Parigi e Berlino sull’energia. Lo ha annunciato ieri il presidente francese Macron, dopo il colloquio con il cancelliere tedesco Scholz. La Francia porterà il gas in Germania mentre l’elettricità prodotta in Germania andrà in Francia. Macron ha aggiunto che Parigi ha raggiunto il 92-93% degli stoccaggi di gas in anticipo. Ha invitato i francesi alla «sobrietà nei consumi energetici per evitare razionamenti. Abbassare un po’ aria condizionate e riscaldamento».

Le implicazioni

L’annuncio è importante non soltanto per il fatto in sé, ma anche per i suoi elementi di contorno. Innanzi tutto, vediamo ancora una volta la sinergia tra Francia e Germania che, sebbene spesso siano descritte come principali competitor per l’influenza all’interno dell’Unione Europea, tendono a coordinarsi quando vi sono fattori critici. Di conseguenza, possiamo pensare che il famoso Trattato del Quirinale, quello stipulato tra Roma e Parigi, di cui tanto si è chiacchierato, per la verità sapendo poco o nulla di cosa c’era scritto, evidentemente non è utile a bilanciare i rapporti di forza nel nostro continente ma, come alcuni analisti hanno giustamente osservato, serviva probabilmente a trovare una quadra sulla gestione dell’area mediterranea. Inoltre, la mano tesa di Macron a Scholz, conferma che i tedeschi sono in effettiva difficoltà con gli stoccaggi del gas come si era letto, essendo loro pure più dipendenti di noi dalle fonti fossili russe e avendo un inverno più lungo. Di contro, la Germania fornirà elettricità alla Francia dato che, alcune delle centrali nucleari transalpine sono ora in manutenzione e il settore aveva mostrato difficoltà, tanto da indurre l’Eliseo a nazionalizzare il colosso energetico Edf acquisendo il 100% delle quote. Finché in Europa il prezzo del gas sarà legato a quello dell’elettricità, Macron forse avrà fatto una scelta oculata e a Berlino conviene l’accordo. Altra tegola sulla Germania, è il fatto che il gasdotto Nord Stream 2, che attraversa il suolo teutonico, byepassando l’Ucraina, non è mai partito per mancanza di autorizzazioni. Ma lo stallo, è facile intuire, è dovuto sostanzialmente a questioni geopolitiche.

Intanto il 9 settembre i ministri dell’energia dell’Unione Europa devono incontrarsi in un vertice e pare che Macron e Scholz abbiano trovato un’intesa anche sulla tassazione degli extra-profitti, aspettando il price cap.