Sulle microplastiche l’Europa c’è. Da quest’anno entra in vigore il divieto di usare e vendere questi materiali nocivi per l’ambiente, come previsto dal European Green Deal che mira a rendere il continente carbon neutral entro il 2050. Tra le vittime illustri ci sono i glitter, presenti in molti prodotti di bellezza e per la casa. Le aziende avranno però dei tempi di adeguamento: i cosmetici da risciacquare dovranno eliminare le microplastiche entro il 2027, quelli per labbra o unghie entro il 2025. Per alcuni articoli, l’adeguamento potrà avere un tempo persino di 12 anni, ma sono casi specifici.
Il provvedimento investe poi Il materiale granulare utilizzato per le superfici sportive artificiali, la più vasta fonte di microplastiche aggiunte intenzionalmente nell’ambiente, ma anche gli esfolianti, i detergenti, ammorbidenti, fertilizzanti, prodotti per la cura delle piante, giochi, alcune medicine o dispositivi medicinali ed altro.
Non si applica il ban invece ai prodotti che contengono microplastiche ma non le rilasciano o il loro rilascio può essere ridotto al minimo, ad esempio materiali di costruzione, prodotti utilizzati nei siti industriali, prodotti già regolamentati da altre normative Ue quali determinati medicinali, alimenti e mangimi. Tali prodotti possono continuare a essere venduti. I produttori dovranno comunicare ogni anno all’ECHA le emissioni stimate di microplastiche derivanti da tali prodotti. E inoltre fornire istruzioni su come utilizzare e smaltire il prodotto per evitare emissioni di microplastiche. Derogati anche prodotti in cui le microplastiche non sono state aggiunte di proposito ma sono presenti involontariamente, ad es. i fanghi e il compost non rientrano nell’ambito della restrizione.
«Le prime misure, ad esempio il divieto di glitter sfusi e microsfere – dice Bruxelles – saranno applicate quando la restrizione entrerà in forza, tra 20 giorni. In altri casi, il divieto di vendita si applicherà dopo un periodo più lungo per dare alle parti interessate il tempo di sviluppare e passare ad alternative».
Il divieto ha peraltro generato la corsa ai glitter, di questo fenomeno è stato detto per quanto riguarda la Germania, per fare scorta prima che il prodotto muti. Si stima che ogni anno vengano rilasciate nell’ambiente circa 42mila tonnellate di microplastiche come riporta ECHA, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche. Sono state trovate nei fondali marini, nell’acqua, negli ecosistemi terrestri, così come nel cibo e nell’acqua potabile, rappresentando un rischio per la salute degli organismi viventi.