Ambiente

Le nuove linee programmatiche del Ministero delle Politiche agricole, alimentari e forestali

10
Marzo 2021
Di Luca Grieco

Il Ministro delle Politiche Agricole alimentari e forestali ha tenuto, presso la Commissione Agricoltura del Senato, la sua prima informativa sulle linee programmatiche del suo Dicastero.

Potenziare la competitività del sistema in ottica sostenibile, favorendo l’organizzazione delle filiere e rafforzando le connessioni fra produttori e consumatori, investendo sulla protezione dei redditi degli imprenditori agricoli e sull’integrazione dei settori verso un’economia realmente circolare, sfruttandone anche le opportunità per ampliare il perimetro operativo delle filiere più tradizionalmente agricole a nuovi ambiti economici”, sono queste le sei priorità il Ministro Patuanelli ha tenuto ad evidenziare aprendo il suo intervento.

Ma non solo: “Migliorare le performance climatiche e ambientali dei sistemi produttivi, assistendo gli operatori del settore verso una gestione sostenibile del capitale naturale, recuperando o salvaguardando i paesaggi agrari secondo un equilibrio ecologico e tutelando gli habitat naturali e gli agroecosistemi. Rafforzare la resilienza e la vitalità dei territori rurali, generando occasioni di nuova imprenditoria basate sul consolidamento del patrimonio naturale e sociale, creando le condizioni per migliorare l’attrattività e l’inclusività delle zone marginali”.

Per il Mipaaf sarà quindi importante promuovere il lavoro agricolo e forestale di qualità, nonché tutelare i diritti dei lavoratori, fornendo gli strumenti per garantire equità nei contratti e sicurezza sui posti di lavoro, creando le condizioni per l’emersione e la regolarizzazione del lavoro nero e anche “rafforzare la capacità di attivare scambi di conoscenza e innovazioni, accrescendo la consapevolezza collettiva e istituzionale sulle implicazioni legate alla sostenibilità dei sistemi agroalimentari e favorendo la partecipazione attiva degli operatori e dei cittadini”. Il Ministro ha inoltre sottolineato come occorra contribuire alla lotta alle perdite e agli sprechi alimentari, cercando di ottimizzare le filiere, con un approccio al tema che si integri con gli obiettivi dell’economia circolare e della bioeconomia, prevedendo l’utilizzo di risorse biologiche rinnovabili e dei flussi di sottoprodotti e scarti di lavorazione in valore aggiunto. Sono queste le parole chiave su cui si fonderà la politica agricola: equa distribuzione del valore lungo tutta la filiera produttiva; transizione ecologica; innovazione e trasparenza.

Il Ministro ha inoltre sottolineato come, durante la crisi pandemica, l’ecosistema rurale si sia rilevato particolarmente resiliente: “Un ecosistema che la pandemia ha colpito, ferito, ma non abbattuto, anzi, che si è dimostrato tra i più resilienti della nazione”.

Al centro, quindi, la volontà di potenziare il sistema agricolo ma, allo stesso tempo, puntando ad un maggiore apporto da parte della filiera in ottica sostenibile. Tra le altre cose, il Ministro ha affermato che nei prossimi giorni avrà luogo un confronto con il Ministro dell’Economia sul Piano nazionale ripresa e resilienza:Oltre a confermare misure già presenti nei documenti presentati al Parlamento, presenteremo alcune integrazioni. Il PNRR e le nuove strategie dell’Unione europea legate al Green deal quali ‘From farm to fork’, sono due occasioni imperdibili per rilanciare l’agricoltura, ma solo se affronteremo la transizione ecologica come un’opportunità di filiera in grado di coniugare sostenibilità e competitività del modello agricolo nazionale”. Anche in questo caso, quindi, è ribadita la centralità della transizione verde e digitale attraverso il sostegno a investimenti finalizzati a migliorare la sostenibilità della produzione primaria e delle filiere agroalimentari e forestali, l’efficientamento energetico, la produzione di energia rinnovabile, la digitalizzazione e l’innovazione dell’agricoltura e delle aree rurali.

Per Patuanelli “non è possibile sbagliare alcuna mossa”. Il settore agricolo, che è chiamato ad offrire un contributo determinante al processo di transizione verde dell’intera economia, può contare su circa 50 miliardi di Euro per i prossimi sette anni, tra fondi della Politica agricola comune post 2020 e relativo cofinanziamento nazionale e risorse a valere sul Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza che, come noto, dedica ampio spazio ai temi della transizione ecologica, dell’economia circolare, della competitività, del contrasto ai cambiamenti climatici e al dissesto idrogeologico”.

Il Sen. La Pietra (FdI) ha sottolineato la necessità di un cambio di passo nel settore dell’agricoltura e evidenzia l’assenza della parola “agricoltura” nella relazione dal Ministro dell’Economia Franco. Specifica l’esiguità delle risorse del PNRR indirizzate al settore agricolo e questo rischia di non rendere realizzabili gli obiettivi annunciati da Patuanelli, soprattutto alla luce della nuova PAC. Servirebbe un ulteriore approfondimento sull’autosufficienza alimentare ed un chiarimento sull’organizzazione del personale, assunzioni delle unità comprese, del Mipaaf.

I passaggi del Ministro in merito alla sfera ambientale hanno interessato la Sen. Caligiuri (FI) che ha precisato l’importanza della garanzia del reddito agricolo. Secondo la Senatrice sarebbe fondamentale sapere se sarà prevista la creazione di un fondo di rotazione che possa dare certezze per i nuovi mutui agli agricoltori, che la percentuale di fondo perduto.

La Sen. Fattori (Misto – LeU) ha posto l’accento sulle biotecnologie e sulla complessità della normativa europea: a tal proposito la Senatrice ha fatto riferimento alla risoluzione della Commissione Agricoltura che fornisce i dettagli per intervenire sulla questione.

La nuova Pac è all’attenzione del Sen. Abbate (Misto), poiché non si concilia con i temi della transizione ecologica, e rimarcando l’importanza delle piccole e medie imprese, spesso costrette a confrontarsi con la grande distribuzione organizzata, il Senatore ha posto il tema di cambiare la denominazione del Dicastero inserendo il termine “pesca” a fianco di “agricole e forestali”.

Sullo spopolamento delle aree rurali e delle aree montane si è soffermato il Sen. Mollame (M5S) che ha posto l’accento sui costi logistici più elevati che devono affrontare queste zone.

Il Sen. Taricco (PD) ha ritenuto importante dare chiarimenti sull’attuazione della normativa e sulle pratiche commerciali sleali, soprattutto sulle modalità con cui il CQRF si stia organizzando.

I prezzi dei prodotti in costante calo e gli aiuti comunitari assenti per gli agricoltori, a causa della gestione di AGEA, sono state le osservazioni mosse dal Sen. De Bonis (Europeisti-MAIE-CD) che ha ricordato l’importanza di garantire un maggiore coinvolgimento a coloro che operano nel settore biologico.

Recovery Plan e PAC dovrebbero puntare a maggiori investimenti nel settore, secondo il Sen. Bergesio (Lega), che ha sottolineato come generare nuovo reddito e indirizzare il Recovery per dare risposte nette al settore è fondamentale. Altrettanto importante sarebbe estendere la moratoria sui mutui fino al 31 dicembre 2021.

Il Ministro Patuanelli ha ribadito il suo impegno per una costante collaborazione con la Commissione. Ha inoltre osservato che tutti gli elementi sottolineate dai senatori saranno approfonditi in diversi appuntamenti nel corso dei mesi che andranno a colmare anche l’asimmetria informativa. Patuanelli ha anche dichiarato di voler mantenere la delega sugli enti vigilati.

Photo Credits: La Voce