Ambiente
La siccità non è una novità estiva: ora è molto più di un’emergenza
Di Paolo Bozzacchi
Siamo all’asciutto. In tutti i sensi. Ma lo sapevamo già. Ci ricordiamo della siccità solamente quando fa molto caldo, ad Agosto. Quando magari vediamo in Tv le immagini dei consueti incendi dolosi, oppure aneliamo un rinfrescante scroscio di pioggia che spazzi via l’afa.
Record dopo record
Eppure la siccità non smette di picchiare sempre più duro. Tra gennaio e maggio 2022 è piovuto ai minimi dagli anni ‘50, ben il 44% in meno della media del periodo. Sono mancati all’appello 35 miliardi di metri cubi d’acqua, pari a 10 giorni di perdite della nostra rete idrica nazionale, amata groviera. A maggio il Nord-Ovest ha fatto registrare le temperature più alte di sempre per il periodo: +2,6 gradi rispetto alla media.
Dopo “petaloso” è il tempo di “siccitoso”
No, non è un neologismo. Siccitoso è corretto, e dovremo farci presto l’abitudine. Anche perché il 2022 passerà probabilmente alla storia come l’anno più secco da quando esistono serie storiche. Col suo 44% in meno di pioggia (se confermato da un autunno in linea con la tendenza), è purtroppo destinato a battere per distacco il secondo anno meno piovoso: il 1997 in cui la diminuzione è stata del 33% rispetto alla media.
Cosa fare: le proposte Anbi (Associazione nazionale consorzi gestione e tutela territorio acque irrigue)
“Il nostro Paese è legato all’economia dell’agroalimentare, che per l’85% risulta essere irriguo e che vale oltre 575 miliardi di euro”, ha dichiarato a maggio in audizione alla Camera il DG Anbi, Massimo Gargano.
Numeri che parlano da soli, soprattutto a livello di impatto diretto economico-sociale, oltre che climatico. Ricordiamocene anche quando tornerà la pioggia.