I goal, si sa, sono pura esplosione di emozioni. Di gioia, per chi li segna. Di dolore, per chi li subisce. Un sentimento ancora più polarizzato se a giocare è la Juventus, squadra più amata e allo stesso tempo più avversata d’Italia. Ma da oggi un loro goal potrebbe mettere tutti d’accordo, perché il club torinese si è reso partecipe di un’iniziativa che punta con forza sulla sostenibilità ambientale: ogni rete bianconera equivarrà infatti a 200 alberi piantati sul pianeta.
Se si considera che un albero piantumato in un contesto cittadino può assorbire tra i 10 e i 20 kg di CO2 all’anno, significa che un singolo goal può assimilare dalle 2 alle 4 tonnellate di anidride carbonica ogni trecentosessantacinque giorni.
Un bel progetto per chi in squadra ha il signor goal CR7, che domenica scorsa – dopo un periodo di pausa causa coronavirus – è entrato in campo contro lo Spezia nel secondo tempo e ha ricordato al mondo cosa sa fare meglio: segnare e decidere le partite. Nella sua esperienza juventina sono 70 per ora le reti di Ronaldo, che da sole equivarrebbero a 14 mila alberi se l’iniziativa fosse partita dal suo arrivo: un’estensione di circa 46 stadi, per la precisione di Wörthersee Stadion, dove nel settembre 2019 sono stati piantati 300 alberi sul campo da gioco. Mica male.
La Vecchia Signora, comunque, non è solo il campione portoghese: l’anno scorso, in un’annata complicata che ha consegnato lo stesso lo scudetto agli uomini di Sarri, i bianconeri avevano messo a segno 76 goal solo in campionato, con un ottimo rendimento anche per la “joya” Dybala. E il prestito con diritto di riscatto di Morata non può che aumentare la pericolosità offensiva della squadra oggi allenata da Pirlo.
Molti alberi dunque ci si attende dalla Juventus, prima squadra italiana a firmare l’UNFCCC Sports for Climate Action Framework: l’intento è aiutare il raggiungimento degli obiettivi dell’Agenda ONU per lo Sviluppo Sostenibile 2030. E sullo stesso fronte, fortunatamente, si stanno muovendo anche altre realtà aziendali. Un esempio in questo senso è AXA.
Il gruppo assicurativo francese, in Italia, ha deciso di concentrare il proprio impegno su Milano. Nel capoluogo lombardo AXA sta piantando – e continuerà a farlo fino al 2030 – un albero per ogni abitante: l’obiettivo è quota 3 milioni, una cifra davvero considerevole per una città che da sempre soffre il problema smog. L’iniziativa rientra nel più grande progetto “ForestaMi”, inaugurato nel 2019 dal sindaco Sala, che ha l’intenzione di ridurre di 4/5 la CO2 prodotta nella metropoli.
In particolare, l’azienda francese ha scelto di legare il tema della consapevolezza ambientale con quello dell’educazione scolastica, investendo in un progetto per rendere più verdi gli spazi esterni delle scuole e coinvolgendo gli studenti stessi nella fase di progettazione.
Due esempi, quelli di AXA e Juventus, che dimostrano come sempre più spesso l’attenzione delle società si concentri su aspetti apparentemente estranei al mondo aziendale. In realtà è anche da questi impegni esterni, che impattano positivamente sulla qualità della vita delle persone, che le imprese raccontano oggi chi sono e quale ruolo vogliono giocare per essere più appetibili sul mercato.
La sostenibilità ambientale, quindi, come obiettivo non solo delle istituzioni ma anche degli individui sia singoli sia associati in forma di impresa. Alberi, natura, ambiente: oggi tutti possono e devono fare la propria parte per la salvaguardia del pianeta, anche senza un ritorno diretto sull’investimento economico intrapreso. Interessi apparentemente divergenti, vero, ma che viaggiano invece sempre più in sintonia. Come il bianco che abbraccia il nero, per citare l’inno juventino.