Ambiente
Il costo sostenibile del futuro, i giovani sono disposti a pagarlo?
Di Chiara Iannotta
Sono passati ormai 5 anni da quando per la prima volta Greta Thunberg si è seduta fuori dal parlamento svedese rivendicando lo “sciopero scolastico per il clima” e innescando in tutto il mondo proteste che hanno visto i giovani diventare i principali portavoce del nostro Pianeta, riunendosi nelle più grandi piazze delle capitali di tutto il mondo sotto il motto di “friday for future”.
Da quel famoso agosto 2018, le manifestazioni di ragazze e ragazzi sono state tantissime, solo il 24 maggio 2019 si contano cortei in 1664 città (125 Paesi). Dalle strade, poi, il trend è arrivato sui social, prima Instagram e successivamente, inevitabilmente, TikTok con le challenge dedicate alla lotta al cambiamento climatico. Ma nel concreto, cosa sono disposti a fare i giovani?
Secondo una ricerca di Credit Suisse, la sostenibilità è un fattore che sta a cuore ai consumatori Millenials che sono sempre più disposti a spendere più soldi per prodotti sostenibili, come energia solare, isolamento termico per la casa e veicoli elettrici: circa il 75% dei giovani consumatori è sensibile alle problematiche ambientali e intende vivere in modo sostenibile in futuro, mentre il 25% cercherà di convincere familiari e amici a fare lo stesso.
I risultati mostrano anche che esiste una forte correlazione positiva tra impegno dei consumatori per la sostenibilità e livello di istruzione: l’educazione alle politiche per combattere il cambiamento climatico rimane, infatti, il principale strumento per influenzare le scelte delle persone verso modelli di vita sostenibile.
In questa prospettiva si pone l’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile dell’ONU: un programma d’azione sottoscritto nel settembre 2015 dai governi dei 193 Paesi membri dell’ONU che prevede 17 Obiettivi per lo Sviluppo Sostenibile e un programma d’azione di 169 “traguardi” da raggiungere nel corso dei prossimi 15 anni, entro, appunto, il 2030.
Il tredicesimo dei 17 obiettivi previsti dal piano riguarda proprio il contrasto dei cambiamenti climatici, con una serie di azioni tra cui “migliorare l’istruzione” e di conseguenza aumentare la sensibilizzazione all’attuazione di politiche e comportamenti per contrastare il cambiamento climatico.
Sono tante le iniziative messe in campo in questo senso dalle istituzioni e dai privati, ad esempio, presso la Sala Conferenza della Camera dei Deputati CNC – Media, una community d’informazione giovanile con all’attivo oltre un milione di followers solo su Instagram, e 3Bee, climate tech company leader nella tutela della biodiversità, hanno presentato il primo tour in Italia che parla di ambiente e sostenibilità, con il patrocinio del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, di Rai Per la Sostenibilità-ESG e dell’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (ASviS) e che parte proprio oggi, lunedì 17 aprile da Milano.
È il primo ciclo italiano di incontri in itinere dedicato agli obiettivi dell’Agenda 2030 e che percorre tutto lo stivale con treni e mezzi pubblici: dopo la Lombardia, si prosegue il 18 aprile a Bologna, il 19 aprile a Roma e il 20 Aprile a Napoli con incontri nelle scuole superiori e nelle Università.
Rimane evidente che capire il comportamento dei giovani consumatori è fondamentale per regolare le scelte delle aziende in merito ai prodotti messi sul mercato: i ragazzi, che sono i consumatori principali dei prossimi anni guardano al made in Italy piuttosto che alla moda “fast”, sono maggiormente disposti a noleggiare a lungo termine una macchina elettrica che a comprarne una “obsoleta”.