Ambiente
I dati dell’energia rinnovabile
Di Luca Grieco
L’ondata della decarbonizzazione su cui sta surfando l’Europa da qualche anno, e che ha trovato uno dei suoi principali driver nel post-pandemia tramite gli stanziamenti del Pnrr, ha posto un grande riflettore, tra le altre cose, sulle energie rinnovabili. In modo molto spesso poco attento si invoca – soprattutto in Italia – energia verde e rinnovabile, senza avere un quadro chiaro della situazione. Il nostro Paese, a dir la verità, è sempre stato virtuoso da questo punto vista, pur avendo un fabbisogno energetico che non sempre si concilia con le istanze di chi non vorrebbe neppure mettere il tè sul fornello pur di non produrre Co2.
Guardando ai dati potremmo scoprire delle piccole sorprese. Secondo l’ultimo Rapporto Energia da energie rinnovabili in Italia redatto dal Gestore Servizi Energetici (GSE), nel 2020 le FER (Fonti di Energia Rinnovabile) hanno coperto oltre il 38% dei consumi complessivi di energia elettrica. Incrociando questi dati con quelli forniti da Terna, scopriamo che la domanda di energia elettrica nel 2020 è stata pari a 301,2 TWh e che la produzione lorda di energia elettrica da FER, nello stesso anno, è stata pari a 116,9 TWh, quindi circa il 40% del fabbisogno nazionale complessivo.
Dando, invece, uno sguardo alle fonti verdi possiamo notare una sorta di ordine gerarchico sempre in relazione alla potenza. In cima troviamo l’energia solare, che attraverso i pannelli fotovoltaici è arrivata 22,57 GW nel 2021; subito dopo troviamo l’energia idroelettrica, che con le sue turbine, nello stesso anno, arriva a 21,79 GW; a seguire l’eolico, le cui pale apportano 11,32 GW. Last but not least, il geotermoelettrico e le bioenergie con i loro dignitosi 4,91 GW (in tutti questi casi parliamo di potenza: i GW consumati in un secondo).
Sempre nel 2020 sono risultati in esercizio circa 950.000 impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili, per una potenza complessiva di oltre 56 GW. Di questi, quindi, secondo lo stesso rapporto, quasi 936.000 sono fotovoltaici, circa 5.700 eolici, mentre la restante parte è relativa a fonti idrauliche, geotermiche o bioenergie.
Dando uno sguardo a questi dati è facilmente intuibile che anche la produzione di pannelli solari rappresenti un business ghiotto. Ma per chi? Soprattutto per Cina e Taiwan. Secondo IHS Markit, nel 2022, in China ci sarà circa il 28% delle nuove installazioni di pannelli solari rispetto al mondo. Mentre si prevede che l’Europa continuerà a crescere con un aumento di circa il 5% annuo e Spagna, Germania, Paesi Bassi, Francia, Italia e Ucraina rappresenteranno circa il 60% del totale degli impianti dell’UE.