Ambiente

Energia, la sfida ineludibile e lo scenario delle rinnovabili

11
Febbraio 2025
Di Giuliana Mastri

Il futuro dell’energia si gioca oggi. A Ravenna, esperti del settore, rappresentanti istituzionali e imprenditori si sono riuniti per analizzare il panorama energetico globale e le strategie per affrontare le sfide della sostenibilità. Il convegno “Energia e sostenibilità, le sfide del futuro”, organizzato da Qn Economia e ospitato a Palazzo Rasponi dalle Teste, ha messo in luce i nodi cruciali del comparto energetico, dalle rinnovabili alle fonti tradizionali, fino al ruolo del nucleare.

Moderato da Agnese Pini, direttrice di Quotidiano Nazionale, e Valerio Baroncini, vicedirettore del Resto del Carlino, l’evento ha visto la partecipazione di attori chiave del settore. Main partner della giornata sono stati Eni e Snam, con il supporto di La Cassa di Ravenna e Rekeep, oltre al patrocinio della Regione Emilia-Romagna e del Comune di Ravenna.

Un quadro critico: il costo dell’energia e il mercato europeo
L’apertura del convegno ha subito posto l’accento sull’emergenza dei costi energetici. Emanuele Orsini, presidente di Confindustria, ha fornito dati allarmanti: «L’Italia paga l’energia l’87% in più della Francia e il 70% in più della Spagna». Secondo Orsini, il problema centrale è la mancanza di una politica energetica comune a livello europeo: «Serve un ‘piano vaccini’ sull’energia, e serve subito».

L’amministratore delegato di Snam, Stefano Venier, ha ribadito l’urgenza di un mercato unico dell’energia in Europa, mentre Claudio Descalzi, CEO di Eni, ha sottolineato le problematiche strutturali del sistema: «Il vero ostacolo non sono i dazi americani, ma le divisioni interne all’UE. La Spagna, ad esempio, rimane isolata dal resto d’Europa per la mancanza di interconnessioni con la Francia, che vuole mantenere alto il valore dell’energia nucleare nazionale».

Le esportazioni italiane e il rischio dazi
Nonostante le difficoltà, l’export italiano continua a mantenere una certa stabilità. Orsini ha espresso ottimismo: «Puntiamo a chiudere il 2025 con 700 miliardi di esportazioni». Tuttavia, i dazi annunciati dagli Stati Uniti potrebbero rappresentare un rischio significativo. A tal proposito, Confindustria propone un’Ires premiale per compensare eventuali perdite e auspica una rapida risoluzione del conflitto tra Russia e Ucraina per ridare ossigeno all’economia europea.

Nuove prospettive per il lavoro e lo sviluppo di Ravenna
Se la crisi demografica rappresenta un ostacolo per il mercato del lavoro, Confindustria punta su un’iniziativa innovativa: la creazione di istituti tecnici per formare e attrarre nuova forza lavoro qualificata dall’estero. Ravenna, con la sua storica apertura al mare e all’innovazione, si candida a diventare un polo di accoglienza e crescita.

L’assessore Giacomo Costantini ha sottolineato come la città abbia già una solida tradizione di ricerca e sviluppo, con istituzioni come il Centro di ricerca su ambiente, energia e mare. Anche il settore culturale sta vivendo un momento di rinascita, con l’inaugurazione del Museo dedicato a Lord Byron, un nuovo simbolo del legame tra la città e la sua storia internazionale.

Un porto strategico per il futuro
Il presidente dell’Associazione Bancaria Italiana e del Gruppo Bancario La Cassa di Ravenna, Antonio Patuelli, ha ricordato come l’industrializzazione di Ravenna sia relativamente recente rispetto ad altri centri dell’Emilia-Romagna. Oggi, il porto cittadino è al centro di un piano di investimenti senza precedenti, destinato a rafforzarne il ruolo strategico nel commercio internazionale.

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