Ambiente

Coltivare dati, il futuro dell’agricoltura viene dallo spazio

04
Aprile 2025
Di Gianluca Lambiase

(Intervista di Gianluca Lambiase pubblicata su L’Economista, inserto de Il Riformista)

Ottimizzare le coltivazioni, ridurre gli sprechi, mitigare gli effetti dei cambiamenti climatici. Nello spazio esistono satelliti che ogni giorno lavorano per l’agricoltura sulla terra:  la osservano, la analizzano, ne scrutano tanto i rischi quanto le opportunità. «I dati satellitari permettono un monitoraggio continuo e dettagliato del territorio, fornendo immagini da cui, attraverso specifiche elaborazioni, è possibile ricavare informazioni con elevato dettaglio spaziale sullo stato delle colture. Queste informazioni consentono agli agricoltori di ottimizzare la gestione dei loro appezzamenti, migliorando la produttività, riducendo i costi per i fertilizzanti e favorendo la salute del suolo». A spiegarcelo è Fabio Volpe, Head of Agriculture Programs and Applications di e-GEOS, la società del gruppo Leonardo, partecipata al 20% dall’Agenzia spaziale italiana, specializzata nella gestione dei dati satellitari.

In che modo questi dati che riceviamo dallo spazio possono aiutare gli agricoltori a ottimizzare le loro coltivazioni?
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I dati satellitari consentono di monitorare con precisione lo stato delle colture, generando mappe che evidenziano le aree con potenziali criticità e che necessitano di interventi mirati da parte dell’agricoltore. Grazie a queste informazioni, l’agricoltore può ridurre gli sprechi, applicando fertilizzanti e trattamenti solo dove e quando sono realmente necessari, evitando un utilizzo a tappeto su tutto il campo».

Quali sono le tecnologie satellitari che utilizzate per monitorare le colture e la salute dei suoli?
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Le tecnologie satellitari utilizzate a questo scopo si basano principalmente su satelliti che acquisiscono immagini del territorio in modo routinario e con frequenza inferiore alla settimana. Queste immagini non si limitano a riprodurre ciò che percepisce l’occhio umano, ma includono anche l’infrarosso, che fornisce informazioni cruciali sulla salute della vegetazione. Attraverso l’elaborazione delle immagini acquisite dal satellite in diverse bande spettrali, è possibile generare mappe che offrono indicazioni dettagliate su vari aspetti dello stato della vegetazione».

Cosa blocca ancora gli agricoltori e le associazioni di categoria dall’utilizzo massivo dei dati satellitari nelle loro attività quotidiane?
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I servizi basati su dati satellitari, in diversi ambiti applicativi (non solo in agricoltura), richiedono generalmente un certo tempo per essere adottati operativamente dagli utenti. Le principali difficoltà sono legate alla scarsa conoscenza dei servizi disponibili, alla percezione della qualità dei risultati e alla scarsa disponibilità nel modificare i processi produttivi esistenti». «Queste dinamiche sono presenti anche in agricoltura. Tuttavia, senza considerare i servizi più complessi che prevedono l’integrazione dei dati satellitari con i macchinari aziendali – e che richiedono investimenti significativi da parte dell’agricoltore – esistono soluzioni entry-level molto più semplici. Ad esempio, servizi che forniscono mappe sullo stato della vegetazione direttamente su dispositivi mobile hanno costi estremamente contenuti  rispetto ai benefici economici e ambientali che offrono alle aziende agricole. È quindi prevedibile una loro rapida adozione».

Uno dei problemi più sentiti dagli agricoltori è la gestione delle risorse idriche. I dati satellitari possono davvero fare la differenza per un uso più sostenibile dell’acqua?
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Le informazioni estratte dalle immagini satellitari permettono di individuare appezzamenti agricoli o aree specifiche all’interno di questi che richiedono interventi più mirati. In questo modo, è possibile ottimizzare l’irrigazione, limitandola solo alle zone che presentano segnali di stress idrico e necessitano di un’irrigazione supplementare».

Quanto è efficace la tecnologia spaziale nel prevedere e mitigare cambiamenti climatici ed eventi estremi come siccità, alluvioni o ondate di calore?
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Gli eventi climatici estremi vengono previsti dalle rilevazioni meteorologiche; attraverso i dati satellitari e la loro integrazione in tecnologie innovative come i gemelli digitali (Digital Twin) del territorio, è possibile realizzare simulazioni per individuare le aree in cui intervenire per mitigare i possibili danni causati da eventuali eventi meteorologici estremi. Dopo il verificarsi di tali eventi, i dati satellitari consentono di monitorarne gli effetti, ad esempio quelli sulle coltivazioni. Grazie a queste informazioni, è possibile individuare le zone che hanno subito danni, analizzando lo stato di salute e la produttività delle piante».

Guardando al futuro, quali saranno le innovazioni più promettenti nel rapporto tra spazio e agricoltura? Vedremo nuovi satelliti o tecnologie in grado di rivoluzionare il settore?
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La tecnologia satellitare è in continua evoluzione, sia per quanto riguarda la tipologia che il dettaglio e la frequenza di acquisizione dei dati. Nel prossimo futuro, i satelliti saranno in grado di fornire un numero sempre maggiore di informazioni a supporto degli agricoltori, consentendo ai provider di servizi satellitari in agricoltura di sviluppare sistemi di supporto alle decisioni sempre più sofisticati e specializzati per singole colture. Questo permetterà agli agricoltori non solo di ottenere una visione dettagliata dello stato dei loro appezzamenti, ma anche di ricevere indicazioni sempre più precise per una gestione ottimale dal punto di vista economico ed ambientale».