Ambiente
Clima: siccità del nord Italia come nel Corno D’Africa
Di Giampiero Cinelli
Secondo una nuova ricerca, la siccità estrema nel Nord Italia è raddoppiata negli ultimi due decenni, creando un clima che rispecchia sempre più quello dell’Etiopia e del Corno d’Africa. Nel complesso, l’analisi delle immagini e dei dati satellitari effettuata dagli scienziati ha rivelato come il riscaldamento globale stia creando un “effetto frusta”, dando vita a fenomeni estremi irregolari. L’analisi dei dati climatici pubblicata da WaterAid e dalle università di Cardiff e Bristol rileva che, in presenza di pressioni climatiche estreme, le aree che prima erano soggette a frequenti siccità ora sono più inclini a frequenti inondazioni, mentre altre regioni storicamente soggette a inondazioni ora sperimentano siccità più frequenti. In quest’ultimo caso, laddove la siccità si alterna a precipitazioni estreme, le inondazioni rimangono comunque più che probabili. Questa, per l’appunto, è la condizione che accomuna l’Italia settentrionale e il Corno d’Africa.
Dunque gli esperti hanno parlato di “rischio climatico a rovescio”, per cui, sebbene ci siano periodi di siccità sempre più intensi, diventano anche più frequenti eventi climatici che causano alluvioni o altri eventi catastrofali.
La regione meridionale dello Shabelle, in Etiopia, che tra il 1980 e il 2000 ha vissuto numerosi periodi di inondazioni, sta mostrando uno spostamento verso una siccità prolungata e grave. Il fiume Shabelle, una delle principali fonti d’acqua per la Somalia, ha recentemente vissuto le peggiori condizioni di siccità del Corno d’Africa.
Nella parte settentrionale della penisola i dati evidenziano che il numero di periodi di secca hanno frequenza molto maggiore dal 2000. Ormai lo si comincia a notare anche nella vita di tutti i giorni, ad esempio se pensiamo alla Lombardia la scorsa estate. Il capovolgimento degli estremi climatici devono essere temuti soprattutto per chi vive nelle aree più povere del mondo, in cui stanziano comunque milioni di persone e dove le comunità sono spesso non attrezzate per affrontarli.
La ricerca ha esaminato la frequenza e la magnitudo dei rischi di inondazioni e siccità negli ultimi 41 anni in località di sei paesi: Pakistan, Etiopia, Uganda, Burkina Faso, Ghana e Mozambico. L’Italia è stata inclusa come termine di confronto europeo.
«Dai terreni agricoli colpiti dalla siccità – ha avvertito Tim Wainwright, direttore generale di WaterAid – agli insediamenti devastati dalle alluvioni, le comunità in Pakistan, Burkina Faso, Ghana ed Etiopia stanno tutte sperimentando allarmanti effetti di sferzate climatiche. L’Uganda sta sperimentando inondazioni sempre più catastrofiche e il Mozambico un caotico mix di entrambi gli estremi. Il nostro clima è diventato sempre più imprevedibile con conseguenze devastanti».