A Conselve, in provincia di Padova, è nato un impianto che produce biometano utilizzando i residui dei processi di distilleria. È attaccato direttamente alla rete di distribuzione di Italgas, che lo ha avviato in accordo con la Distilleria Bonollo, un’azienda che produce grappa e che vanta 75 milioni di fatturato annuo per 120 dipendenti.
In questo modo si potranno generare circa 2,5 milioni di metri cubi di biometano, pari al consumo di 3.000 famiglie. Si tratta anche del primo apparato nazionale di produzione del biogas in una distilleria che produce grappa. Attualmente la produzione italiana di biometano è pari a circa 500 milioni di metri cubi, con una potenziale produzione di 8 miliardi al 2030. In Europa si producono oggi 5 miliardi, con un obiettivo di 35 fissati da RepowerUe tra 7 anni.
L’Europa infatti punta a sostituire il 25% del gas russo con il biometano, che è prodotto senza eccessive emissioni inquinanti ma solo attraverso la ricombinazione degli elementi chimici necessari. Oggi in Italia la produzione di biometano copre il 5% del fabbisogno, l’obiettivo è di arrivare al 15% entro il 2030. Il Pnrr mette a disposizione 1,7 miliardi per incentivare lo sviluppo di nuovi impianti.
«L’impianto che abbiamo inaugurato è il primo impianto nella storia di Italgas che riceve un gas diverso dal metano. Si tratta infatti del primo impianto di allacciamento biometano per Italgas. Siamo molto orgogliosi di questo. Italgas, nel suo piano strategico 2022-28 ha previsto di realizzare 150 connessioni di impianti biometano come quella di Bonollo. È un impegno che è assolutamente in linea con gli obiettivi che l’Unione europea ha dato ai Paesi membri e quindi anche all’Italia», spiega Pier Lorenzo Dell’Orco, Ad di Italgas Reti.
«Portiamo a termine un investimento che ci ha impegnato in due anni in maniera piena – ha spiegato all’inaugurazione dell’impianto Elvio Bonollo, membro della famiglia titolare dell’omonima distilleria – ma il nostro impegno viene da lontano e puntiamo ad azzerare gli sprechi».