Ambiente
Approvata la ‘Legge SalvaMare’ contro la plastica nelle nostre acque
Di Daniele Bernardi
Fino allo scorso 11 maggio, se un’imbarcazione trovava dei rifiuti di plastica dispersi in mare e li raccoglieva a bordo per trasportarli a riva, era passibile di denuncia penale per trasporto illegale di rifiuti. Una legge a dir poco discutibile, soprattutto considerando la crescente quantità di plastica nei nostri mari e le numerose campagne di sensibilizzazione e di attivismo per contenerla.
Per questo, nel 2018, l’allora Ministro dell’Ambiente Sergio Costa, esponente del MoVimento 5 Stelle, ha depositato in parlamento un disegno di legge recante disposizioni in materia di “Promozione del recupero dei rifiuti in mare e per l’economia circolare”, meglio conosciuta come Legge SalvaMare.
Finalmente, la settimana scorsa, dopo quattro anni dalla presentazione della proposta, il Senato ha approvato in via definitiva la riforma con ben 198 voti a favore e 17 astenuti, nessuno contrario. Il testo era già stato approvato lo scorso 6 aprile in seconda lettura in Commissione Ambiente alla Camera.
Non si sono fatte attendere le parole dell’ex Ministro Costa, che su Facebook ha commentato: “Sono felicissimo, emozionato e commosso: dopo quasi 4 anni da quell’estate 2018, quando scrissi il Disegno di legge Governativo “SalvaMare”, oggi è diventato legge.”
La legge, oltre a consentire alle imbarcazioni di riportare i rifiuti plastici in porto dove verranno allestite isole ecologiche volte allo smaltimento e al riciclo, prevede anche una serie di ulteriori disposizioni. Vengono, ad esempio, istituite giornate di sensibilizzazione come le “Campagne di pulizia in mare” (all’art. 3), o le “Campagne di sensibilizzazione” nelle scuole (art. 5).
Sono inoltre stati inseriti incentivi: delle “misure premiali nei confronti del peschereccio” (come si legge all’art. 2) che riporti i materiali, nonché delle certificazioni ambientali attestanti l’impegno per il rispetto dell’ambiente marino e la sostenibilità dell’attività di pesca per tutti quegli imprenditori ittici che utilizzano materiali di ridotto impatto o partecipano alle campagne di pulizia in mare. La normativa si estende poi anche ai laghi e fiumi e il costo è interamente coperto da una componente della tassa sui rifiuti.
Non sono ovviamente mancate le reazioni delle associazioni ambientaliste, entusiaste per l’approvazione del nuovo Disegno di legge che costituisce un passo importante nella lotta alla plastica e al cambiamento climatico.