Ambiente
Enel in audizione: “Per Agenda 2030 pronti 10 miliardi l’anno di investimenti”
Di Alessandro Cozza
L’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile impone delle sfide alle grandi aziende. Enel è di diritto tra queste, in quanto operatore globale presente in 30 Paesi, soprattutto grazie alla recente crescita negli anni di Enel Green Power , colosso internazione delle rinnovabili. Ai fini della transizione energetica sono rilevanti le reti di distribuzione di media e bassa tensione e un importante base clientei. In modo particolare la rete è il “vero grande penetratore delle energie rinnovabili”. Secondo Carlo Tamburi, Direttore Italia del gruppo Enel “una rete moderna ed efficiente è l’abilitatore sine qua non”.
Il gruppo si muove in Italia e in tutto il mondo, sia in mercati maturi che in quelli in fase di sviluppo. Durante l’audizione in Commissione Esteri della Camera, Tamburi ha evidenziato il piano di investimenti futuri sulla base dei piani del gruppo. Un progetto che si snoda attraverso diversi punti quali: focus su Rinnovabili, emissioni CO2, utenti finali, smart meters, demand response, punti di ricarica. In relazione all’importanza dell’Agenda gli investimenti avranno un importo complessivo di 190 miliardi di euro, circa 10 miliardi l’anno, “uno sforzo importante per cui siamo stati apprezzati dai mercati finanziari che hanno premiato la strategia del gruppo sia per l’incremento del valore azionario ma soprattutto per le condizioni finanziarie alle quali noi possiamo accedere anche con le obbligazioni green, molto apprezzato soprattutto dagli stakeholder.”
Enel grazie alle rinnovabili e alla generazione termoelettrica è un player rilevante anche nel mercato della vendita finale di energia elettrica e di gas. Il tutto con circa il 50% di clientela sul mercato libero, un dato rilevante per ciò riguarda l’approccio alle famiglie. Uno degli obiettivi cardine del gruppo è quello di incrementare la rete per renderla il più importante strumento di decarbonizzazione indiretta, un progetto già iniziato nel 2000 con la prima wave dei contatori digitali, che adesso con la seconda wave punta sulla digitalizzazione di tutte le manovre.
Tamburi ritiene “di avere il miglior operatore che esista in termini di qualità del servizio di numero di interruzioni per cliente e di durata delle stesse.” La decarbonizzazione attira l’attenzione dell’Onorevole Emiliozzi (M5S) che si concentra sullo smantellamento delle centrali a carbone e Tamburi specifica subito: “Abbiamo ottenuto la chiusura di uno dei tre gruppi di Brindisi, gli impianti verranno sostituiti da strutture più piccole e più efficienti.” In Italia sono ancora cinque e quattro sono di Enel; abbandonare la produzione a carbone sarà il cambio di passo che il gruppo si è prefissato soprattutto con il supporto delle istituzioni. Da piano le rinnovabili devono arrivare ad una penetrazione di circa il 55% per soddisfare i traguardi posti dall’Agenda 2030. Si potrebbe puntare ad un 65% se si volesse incrementare la riduzione dei gas serra. Enel per essere leader della transizione energetica immagina di raggiungere gli obiettivi già nel 2023.
L’intuizione “rivoluzionaria” per avere tali risultati è stata quella della costituzione di una direzione centrale “Sostenibilità e Innovazione” creata nel 2015 in modo che questi temi agiscano in modo trasversale. Proprio perché la sostenibilità è un Must Emiliozzi (M5S) chiede “qualche dato in più sullo sviluppo della combinazione, che ho sentito molto spesso, di fotovoltaico e idrogeno e sull’impegno di Enel in questo settore” l’azienda si sofferma soprattutto sull’idrogeno verde e Tamburi precisa: “Se prodotto con gli elettrolizzatori, da questo punto di vista il fotovoltaico si integra alla perfezione; facciamo parte dei vari tavoli di ricerca per fare in modo che il costo di produzione sia competitivo. Inoltre abbiamo un accordo con Eni per l’idrogeno verde.”
L’Onorevole Di Stasio (M5S) chiede se Enel stia guardando a “sistemi di riconversione che derivino da onde marine, sfruttando l’energia green via mare”. Tamburi risponde: “Noi abbiamo dei centri di ricerca e di sviluppo per le nuove energie, per quanto riguarda il moto ondoso la nostra sensazione è che siamo ancora ad uno stato embrionale, nei prossimi 4 anni non pensiamo che ci saranno grandi passi avanti per ora”. Tamburi evidenzia anche che i 17 Sustainable Goals dell’Agenda sono stati posti al centro della strategia, con particolare attenzione a quattro di questi: “la possibilità di accesso ad una energia per tutti, l’infrastruttura e l’innovazione industriale, le città e l’inquinamento, la super sintesi e quindi i cambiamenti climatici e abbiamo posto degli obiettivi da raggiungere in questi anni.”
Infine una domanda dal Presidente di Commissione Fassino, in relazione alla mobilità sostenibile: “C’è una previsione dell’impatto della domanda sull’energia elettrica?” Ci si aspetterebbe un forte incremento e invece il Direttore ritiene che “è previsto un grosso shifting dei consumi, ci sarà la mobilità elettrica è vero, ma contemporaneamente avverrà la riduzione dei consumi derivanti dalle tecniche di efficientamento energetico e dalla tecnologia. I nostri elettrodomestici consumano sempre di meno, anche se il riscaldamento passasse da gas a elettrico sarà un consumo del 50/60% in meno. Ci sarà un ribilanciamento con modalità diverse e con consumi più alti in città. La distribuzione della produzione sarà meno legata alle grandissime centrali ma a piccole entità distribuite quindi ognuno potrà dotarsi di proprie batterie e pannelli fotovoltaici.”