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Tempo di vendemmia
Di Gianfranco Ferroni
Collio, si prevedono volumi nella media. L’incognita siccità
La vendemmia 2022 si prospetta positiva per il Consorzio Collio. Visto il particolare andamento climatico, con temperature superiori alla media, si stima un inizio di vendemmia anticipato rispetto agli ultimi anni di circa dieci giorni. La crisi idrica dei mesi estivi ha colpito anche il territorio del Consorzio, ciò nonostante, alcune isolate precipitazioni nei mesi di giugno e luglio sono state sufficienti affinché le viti non subissero stress eccessivo. Si prevedono volumi nella media, con un possibile lieve ribasso rispetto al 2021 se la siccità dovesse perdurare. Attorno al 25 agosto la vendemmia prenderà il via con la raccolta delle uve Pinot Grigio nelle zone più esposte del territorio. “Il deficit idrico complessivo e le temperature sopra alla media riscontrate nella stagione 2022 hanno interessato anche la nostra zona”, afferma il presidente del Consorzio David Buzzinelli, “ciò nonostante le piogge di giugno e luglio, seppur isolate, sono state sufficienti ad evitare situazioni di stress eccessivo e a garantire il mantenimento di uno standard di eccellenza. Ci attendiamo un’annata dall’elevato livello qualitativo. Le viti ad oggi sono in salute e siamo pertanto ottimisti per la raccolta che dovrebbe iniziare, dato l’andamento climatico, verso la fine di agosto. A livello di quantitativi ci aspettiamo un’annata nella media, con un possibile ribasso se dovesse persistere questa situazione meteorologica”. Il Consorzio ha presentato domanda di certificazione Sqnpi in qualità di organismo associato anche per l’anno 2022, con una compagine sociale di 17 aziende, 4 in più rispetto al 2021, per un totale di 306 ettari certificati. A queste si aggiungono gli associati certificati in forma singola e quelli certificati Bio. Il Consorzio di Tutela Vini Collio è nato nel 1964 e dal 2012 agisce su statuto erga omnes; ad oggi conta su circa 1.500 ettari di superficie vitata. Attualmente è composto da 178 soci e il suo presidente, Buzzinelli, è stato rieletto all’unanimità lo scorso 4 aprile.
Consorzio Vini Alto Adige: qualità di alto livello
Un anno fa, i viticoltori altoatesini raccolsero 450 mila quintali di uve e per quest’anno, come anticipa Andreas Kofler, presidente del Consorzio vini Alto Adige, le attese sui volumi sono in linea col 2021: “Le sensazioni in vista della vendemmia 2022 sono sicuramente positive e ci attendiamo un’annata dall’elevato livello qualitativo. Le viti ad oggi sono in salute e siamo pertanto ottimisti per la raccolta che dovrebbe iniziare, dato l’andamento climatico, con circa 10-14 giorni di anticipo. Sicuramente le elevate temperature di queste settimane stanno tenendo alta la nostra attenzione ma grazie alla diffusa presenza di impianti a goccia nelle nostre vigne stiamo gestendo al meglio la situazione dal punto di vista idrico. Ancora una volta la montagna è nostra alleata grazie alle altitudini che garantiscono escursioni termiche benefiche per le nostre uve. Ci auspichiamo sicuramente un settembre un po’ più fresco al fine di mantenere l’acidità nell’uva e la relativa freschezza. Augurandoci che non ci siano fenomeni avversi dal punto di vista metereologico nei prossimi mesi, crediamo che un’annata calda e anticipata come questa possa essere particolarmente interessante per i vini rossi in particolare per il Lagrein ma anche per il Cabernet e il Merlot. In vigna stiamo portando avanti un lavoro meticoloso nell’ottica di garantire più ombra possibile sui grappoli defogliando meno consapevoli che la grande sfida di quest’anno sarà proprio quella di cercare di avere dell’uva un po’ più fresca. A livello di quantitativi ci aspettiamo un’annata nella media rispetto a quello dello scorso anno”.
Venezia, una annata sfidante
Il Consorzio Vini Venezia, che nel 2021 aveva raccolto oltre 450 mila quintali di uva nelle sue 5 denominazioni tutelate, traccia un bilancio positivo per questa vendemmia che sicuramente si è caratterizzata anche per alcune complessità che hanno impegnato i viticultori del territorio: siccità in primis e flavescenza dorata in seconda battura. “In base a quanto ci dicono i dati sulle curve di maturazione”, spiega Stefano Quaggio, direttore del Consorzio Vini Venezia, “prevediamo per le varietà precoci un anticipo di vendemmia rispetto allo scorso anno, con il Pinot Grigio che farà verosimilmente da apripista già a partire dalla settimana di Ferragosto. Per quanto riguarda i bianchi e i rossi è ancora prematuro invece fare delle ipotesi. Si tratta sicuramente di un’annata sfidante ma che stiamo gestendo con la massima attenzione. Un’annata iniziata un po’ tardi nel germogliamento ma che ha poi visto un recupero sulla maturazione a causa delle alte temperature, spesso al di sopra della media e della siccità, elemento che ha fortemente condizionato questo 2022. Nel nostro territorio un tema sicuramente complesso che ci ha coinvolto è stato quello della flavescenza dorata. Soprattutto nell’areale del veneto orientale ma con una parziale diffusione anche nella zona del Piave, questa fitoplasmosi segna ancora in modo significativo le nostre viti. Tuttavia, la gestione che abbiamo avuto di questa virosi negli ultimi mesi ci fa ben sperare. Le trappole cromotropiche che sono state adottate infatti e che ci hanno fornito una stima della quantità di insetti che veicolano questa virosi, ci dicono che il numero di individui è diminuito sia nel biologico sia nella viticultura convenzionale. Elemento questo che ci fa essere fiduciosi per il futuro anche se sicuramente è una tematica che continueremo ad osservare con molta attenzione. Rispetto alla qualità di questa annata siamo sicuramenti positivi così come rispetto alle stime di raccolta che pensiamo saranno in continuità con quelle dello scorso anno”.
Cirò, è mancata la pioggia
La Doc Cirò e Melissa parte da una base di 52 mila quintali di uve dichiarati nel 2021 e di 40 mila nel 2020. Due annate scarse che portano il Consorzio guidato da Raffaele Librandi a stimare nel 2022 un incremento del 10%. “Questo inverno non abbiamo avuto fenomeni meteo estremi né grandinate, ma registriamo una mancanza di pioggia. A giugno”, sottolinea, “le temperature sono state di gran lunga superiori alla media. Al momento, non sembrano esserci problemi sulla salute delle piante e lo stato fitosanitario è molto buono”. Il raccolto, per i 300 viticoltori, molti dei quali in regime biologico, dovrebbe partire in anticipo a metà settembre. E Librandi evidenzia una caratteristica: “Al momento come Consorzio non adottiamo il protocollo nazionale di sostenibilità”.
Doc Sicilia, è sempre la vendemmia più lunga
Con quasi 25 mila ettari, la Doc Sicilia nel 2021 ha portato in cantina quasi 2 milioni di quintali di uve. Il 2022, secondo le stime del Consorzio di tutela, sarà in flessione tra il 10 e il 15%, “ma senz’altro sarà una vendemmia molto soddisfacente per l’ottima qualità delle uve”, afferma il presidente Antonio Rallo. “Ci apprestiamo a vivere una vendemmia che si registra come sempre la più lunga d’Italia”, sottolinea il presidente del Consorzio di tutela vini Doc Sicilia, “mediamente oltre cento giorni, sebbene l’inizio sia previsto circa una settimana più avanti rispetto allo scorso anno: inizieremo i primi di agosto con le varietà precoci, fino ad arrivare all’autunno”. Una particolarità che attira vip provenienti da ogni parte del pianeta, pronti a trascorrere alcune notti estive in Sicilia per vivere l’esperienza di una vendemmia speciale.