Un Cdm lampo quello di oggi per inquadrare le prossime mosse in ambito di caro energia. Il governo dimissionario deve varare il Decreto Aiuti-Bis, da 14 miliardi, per il quale è necessario un assestamento di bilancio. Il ministro dell’economia Daniele Franco ha illustrato la relazione sul bilancio, da cui è emersa una riduzione dell’indebitamento netto proprio per 14,3 miliardi, quindi si pensa che il margine verrà usato come copertura al provvedimento, con un’approvazione in settimana e poi subito al prossimo decreto da approvare la settimana successiva. Seppur a Camere sciolte i ministri devono trovare una mediazione politica confacente con i tanti divieti in essere vista l’amministrazione provvisoria, ma la mediazione l’esecutivo vuole trovarla anche con le parti sociali. Tra oggi e domani sono previsti incontri con associazioni di categoria, le piccole imprese e i sindacati domani. Molte delle misure del decreto come ad esempio il bonus bollette o il taglio degli oneri di sistema decadono il 30 settembre. Tra gli altri punti delicati da riuscire a prorogare c’è il bonus da 200 euro fissato a luglio e gli sconti sulla benzina.
Per quanto riguarda il bonus stipendio si rischia un acceso confronto sul limite di fascia di reddito da stabilire e, inoltre, la Lega con i suoi ministri è tornata alla carica sul taglio dell’iva sui generi alimentari di prima necessità. Sul punto ha battuto molto anche Renato Brunetta, ministro della pubblica amministrazione. In questo caso però si impegnerebbero risorse per aiutare chi magari non ne ha stretto bisogno, siccome non è dato sapere la situazione economica di chi va a fare la spesa. Ma dell’iva già si era discusso molto in questi mesi e al momento la legge delega fiscale che prevedeva anche la revisione delle aliquote e del catasto si è arenata. Nel caso dovrà pensarci il prossimo governo.
Per la benzina il termine è il 4 settembre. La viceministra Laura Castelli (Ipf) ha detto però di provare ad arrivare fino a fine anno, insistendo sull’avere almeno una di queste misure che durano tutto il 2022. Il taglio delle accise non necessità di un altro decreto legge. Mentre forse ci vorranno altri passaggi per le proroghe di cui dicevamo. Intanto anche enti locali e regioni aspettano fondi per reggere le loro pesanti bollette. Su questo lo sblocco di alcune centinaia di milioni non dovrebbe essere un problema.