La Presidenza del Consiglio, precisamente l’Ufficio per il programma di Governo, ha pubblicato un report con il monitoraggio dell’attività legislativa del Governo Conte nei suoi primi otto mesi di vita. Da giugno 2018 a febbraio 2019, si sono svolte 48 riunioni del Consiglio dei Ministri e sono stati deliberati 121 provvedimenti legislativi; tra questi ultimi, il 61% è rappresentato da disegni di legge, il 12% da decreti legge e il 27% da decreti legislativi. I provvedimenti hanno riguardato per lo più la ratifica di trattati internazionali e il recepimento di direttive comunitarie. Gli atti urgenti del Governo, ovverosia i decreti legge, hanno riguardato tematiche come giustizia (20%), fisco (14%), sicurezza e immigrazione (13%), pubblica amministrazione (13%), mercato del lavoro e politiche sociali (13%), infrastrutture e trasporti (13%).
Leggendo questi dati, possiamo ripercorrere a ritroso alcuni dei provvedimenti più importanti di questi ultimi mesi: decreto sicurezza, decreto fiscale, decreto urgente a seguito del crollo del Ponte Morandi, decreto dignità e decreto reddito di cittadinanza e quota 100. Di questi provvedimenti, la maggior parte sono stati convertiti in legge; manca ancora all’appello il decreto su reddito di cittadinanza e pensioni attualmente all’esame della Camera. Al fine di avere un quadro più completo, però, è necessario anche considerare che, al netto dei decreti legge già convertiti in legge e dei decreti legge decaduti o confluiti in altri provvedimenti, solo 42 provvedimenti sono stati pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Tra questi, la metà sono “auto-applicativi”, cioè non necessitano di provvedimenti attuativi volti a implementare a pieno il provvedimento; gli altri 21 rinviano a ben 230 provvedimenti attuativi (di cui 207 sono da adottare e, tra questi, 33 hanno già superato il termine entro cui era prevista l’adozione). Il provvedimento che necessità del maggior numero di atti applicativi è la Legge di Bilancio (sono ben 112!); al secondo posto vi è il decreto recante interventi urgenti per Genova e, infine, la medaglia di bronzo va al cd. Decreto sicurezza e immigrazione. Per quanto questi numeri possano sembrare – in maniera assoluta – altissimi, è anche vero che il Governo Conte porta sulle sue spalle anche il fardello dei provvedimenti attuativi derivanti da atti primari approvati dai precedenti governi (in particolare si considerino i Governi Renzi e Gentiloni). Infatti, a giungo 2018, i provvedimenti ancora da adottare entro 641 (390 del Governo Gentiloni e 251 del Governo Renzi); oggi ne rimangono 479 (172 ereditati dall’esecutivo renziano e 307 da quello a trazione Gentiloni), con un calo del 25,3% rispetto al numero iniziale.
In conclusione, dal report pubblicato dalla Presidenza del Consiglio, si evince che la XVIII Legislatura è caratterizzata da una forte attività legislativa determinata da atti del Governo. Senza dubbio vi è un quadro difficile per ciò che concerne il numero dei decreti attuativi da adottare, ma si riscontrano già margini di miglioramento rispetto al passato.
Fabiana Nacci