Partiranno a breve due ambiziosi progetti guidati dalla Cattedra UNESCO SSIIM sull’Inclusione Sociale e Spaziale dei Migranti Internazionali – politiche e pratiche urbane dell’Università Iuav di Venezia, centro d’eccellenza internazionalmente riconosciuto sulla ricerca-azione nell’ambito dell’inclusione socio-spaziale dei migranti.
Il progetto CapacityMetro per l’inclusione attiva dei migranti nella città metropolitana di Venezia, dopo il grande successo della prima edizione pilota dello scorsoanno, è stato esteso a 5 città metropolitane in tutta Italia e rifinanziato con un budget di quasi 713 mila euro. CapacityMetro ITALIA è tra i progetti con budget più alto tra i 21 finanziati dal Fondo Asilo Migrazione e Integrazione 2014-2020 (FAMI) nell’ambito del bando “Promozione di interventi di inclusione sociale ed economica di cittadini di paesi terzi sviluppati in Italia e altri stati membri”.
Iuav coordinerà nei prossimi tre anni un partenariato composto da Comune di Venezia, Ires Piemonte, Politecnico di Milano, Città Metropolitana di Milano, Università degli Studi Federico II di Napoli, Politecnico di Bari e Comune di Bari, che verrà supportato anche dalle Regioni Veneto, Piemonte e Puglia, dalle Città Metropolitane di Venezia e Torino e dai Comuni di Padova, Belluno e Napoli. Il progetto porterà alla mappatura dei servizi dedicati o con alto tasso di utenti stranieri nelle città metropolitane di Venezia, Torino, Milano, Napoli e Bari, disponibile per la consultazione su APP Android e IoS. Si attiveranno inoltre forum virtuali per lo scambio tra operatori del settore e una scuola itinerante sulle buone pratiche di inclusione, oltre alla promozione di azioni innovative sperimentali locali, reti, workshop e molto altro.
La seconda iniziativa che vedrà Iuav capofila è il progetto “Building capacity to deal with human trafficking and transit routes in Nigeria, Italy, Sweden” (costruzione di competenze per affrontare il problema della tratta dalla Nigeria), che ha un budget di 600 mila euro ed è finanziato nell’ambito della Mobility Partner Facility su Fondi ISF-Police (Internal Security Funds for Police Cooperation). Con un partenariato che include ONG che lavorano a cavallo tra Italia e Nigeria, il progetto approfondirà l’impatto urbano della tratta di esseri umani dalla Nigeria all’Italia, in termini di prevenzione, protezione delle vittime e sensibilizzazione delle forze dell’ordine e delle società locali. Nelle città di Padova, Venezia e Verona, si realizzeranno attività di ricerca-azione, mappatura e capacity-building rivolta a forze dell’ordine e mediatori culturali, mentre campagne di prevenzione e sensibilizzazione sono previste sia in Italia che in Nigeria, con una finestra d’indagine anche in alcune città svedesi, verso le quali una parte delle vittime di tratta, specie minori, sono reindirizzate.
L’avvio è previsto in aprile 2019, con una conferenza lancio a Bruxelles. Nel complesso, saranno direttamente coinvolti oltre 600 operatori sociali (pubblici e del terzo settore) e analizzati 640 comuni con un bacino potenziale di beneficiari dei servizi mappati e attivati pari a circa 800 mila persone.
Fabiana Nacci