Economia
Rapporto Italia 2022, cambiamenti e paure. Il complotto non è tabù
Di Giampiero Cinelli
Il Rapporto Italia 2022, la 34° indagine di Eurispes sull’Italia, arriva in un momento molto complesso. Tra l’uscita dalla pandemia e la guerra, i ricercatori hanno voluto fotografare la situazione economico-sociale e i sentimenti prevalenti degli Italiani forse nella fase di maggior transizione. Incentrando lo studio su sei principali dicotomie: conservazione/cambiamento; presenza/assenza; arretratezza/modernità; ordinario/straordinario; moneta/monete; universo/metaverso.
FIDUCIA NELLE ISTITUZIONI
Il Presidente Sergio Mattarella mantiene il consenso già espresso dagli italiani negli anni scorsi (55,6%). Il Parlamento raccoglie poco più di un quarto dei consensi presso i cittadini (25,4%). Per l’Esecutivo i fiduciosi rappresentano più di tre terzi degli italiani (35,1%). Alla Magistratura si affidano circa quattro cittadini su dieci (41,3%). I sostenitori dei Presidenti di Regione sono il 38,2%. La Scuola è al 71% dei consensi. Un risultato simile a quello dell’Università (75,1%). La Protezione civile raggiunge un gradimento del 79%. Buono anche il sentimento che lega i cittadini alla Chiesa (54,4%).
L’elezione diretta del presidente del Consiglio è caldeggiata al 58,1% tra i cittadini. Non deve essere per forza un politico. Minore invece l’apertura verso l’elezione diretta del presidente della Repubblica, che non raggiunge la metà dei consensi. Gli Italiani vogliono più autonomia alle Regioni.
La giustizia registra una fiducia molto bassa. Due cittadini su tre sono diffidenti e criticano l’eccessiva durata dei processi. Di fronte ad un torto subìto configurabile come reato o illecito, più di 1 cittadino su 4 non denuncia.
LA NOSTRA PERCEZIONE NEL MONDO
Ai cittadini è stato chiesto in quale misura si sentano orgogliosi quando il nostro Paese ottiene riconoscimenti/successi internazionali. I riconoscimenti in ambito culturale sono sentiti dal 79,5% degli italiani, mentre l’83,6% si sente orgoglioso dei successi nel settore musicale. I film nostrani che hanno successo a livello internazionale suscitano orgoglio nell’82,8% dei casi. Le vittorie nelle discipline olimpiche inorgogliscono l’81,9% degli italiani, mentre i successi del calcio rendono fieri il 72,2%. Una cucina esportata e copiata in tutto il mondo rappresenta un vanto per l’84,6% mentre poco meno della metà degli italiani si sente orgoglioso del nostro Paese sul fronte dei riconoscimenti internazionali in ambito politico (47%).
I NUOVI VALORI
Il 67% degli Italiani è favorevole al riconoscimento giuridico delle coppie di fatto. Cresce il sostegno all’eutanasia (74,9%). Sempre alto il gradimento verso l’ipotesi del testamento biologico. Più chiusura verso il matrimonio tra persone dello stesso sesso (61%,3%) e solo il 48,3% accetta l’adozione di un figlio da parte di coppie omosessuali. Nel 2022 solo il 36,4% dei cittadini si dichiara favorevole alla pratica dell’utero in affitto, a fronte del 63,6% dei contrari. Vista di buon occhio l’adozione da parte dei single.
ABITUDINI, DIGITALIZZAZIONE
A non fare mai acquisti online sono il 22,8% degli italiani; tutti gli altri (il 77,2% nel complesso) lo fanno: il 29,2% qualche volta, il 24,6% raramente, il 15% spesso, l’8,4% abitualmente. Si consolida l’acquisto di cibo a domicilio.
Dall’indagine condotta dall’Eurispes emerge che la maggior parte degli italiani non ha mai sentito parlare del Metaverso (56,7%); anche fra chi ne aveva già sentito parlare, il 22,1% non sa bene cosa sia. Solo il 21,2% afferma di sapere di che cosa si tratta. Quasi il 40% degli italiani afferma di aver accresciuto le proprie competenze informatiche dall’inizio della pandemia. Un rilevante 45,5% ha iniziato ad utilizzare strumenti che prima non usava. La maggioranza, dall’inizio della pandemia, utilizza di più Internet per ragioni pratiche (56,1%) e per svago (53,8%). E le questioni legate alla sicurezza. La netta maggioranza degli italiani (66,1%) usa il telefonino a letto, al risveglio o prima di dormire. Guardare lo smartphone diviene così per molti la prima e l’ultima azione della giornata.
La maggioranza lo utilizza mentre guarda la televisione (54,4%) e mentre è in bagno (53,6%); la metà del campione a tavola mentre mangia da solo (50,3%) e il 26,5% anche quando è a tavola in compagnia. In molti usano lo mentre camminano (42,7%).
LA PANDEMIA, LA PAURA DELLA GUERRA
Poco meno della metà degli italiani (46,6%) ammette di non avere idea di come si sia originata la pandemia da Covid-19. Poco più di un intervistato su 4 (25,7%) ritiene che ci sia dietro qualcuno, mentre per il 22,9% è stato solo una casualità. Un più contenuto 4,8% afferma, al di là di ogni evidenza, che non esiste nessuna vera pandemia. Prevale un giudizio negativo sulla gestione italiana della pandemia: il 55,8% non approva la strategia adottata, contro il 44,1% di giudizi positivi.
Ai cittadini che credono che la pandemia non sia scoppiata per caso è stato chiesto anche quale sia, a loro avviso, lo scopo per cui è stata creata. Fare enormi profitti risulta l’obiettivo più citato (29,3%), seguito da controllare meglio le persone (20,1%) e indebolire le democrazie (18,4%). Ottengono percentuali degne di nota anche “ridurre la popolazione mondiale” (14,7%), creare un clima di paura (10%), consolidare il potere delle élite internazionali (9,2%) e, con percentuali più contenute, nascondere altri problemi gravissimi (7%) e giustificare l’intervento dello Stato in economia (6%). Prevale un giudizio negativo sulla gestione italiana della pandemia: il 55,8% non approva la strategia adottata, contro il 44,1% di giudizi positivi. Bocciato il ruolo dell’informazione.
Più nel dettaglio, l’84,3% degli italiani è preoccupato dalla possibilità di un conflitto mondiale. Ma la crisi energetica preoccupa anche di più (87,3%). L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia preoccupa l’83,2% degli italiani, mentre l’atteggiamento di alcuni paesi come Cina, Brasile e India verso l’emergenza climatica è fonte di ansie per il 75,7% dei cittadini. Meno preoccupante sembra essere l’espansionismo economico della Cina, che in ogni caso suscita la preoccupazione di più della metà del campione (56,1%). Il 19,2% è preoccupato dall’aumento dei costi di luce e gas, mentre l’insicurezza del lavoro preoccupa il 14,3%.
ECONOMIA
In generale non migliora. Calata la capacità di risparmiare. Aumenta la difficoltà a pagare la rata del mutuo e le utenze. Il 45,3% in più deve utilizzare i propri risparmi, aumenta la percentuale di chi chiede un aiuto finanziario alla famiglia. Il 47% degli Italiani pensa che le cose non andranno meglio il prossimo anno.