Economia

Ufficio Parlamentare di Bilancio: manovra recessiva per 2020-2021

07
Gennaio 2019
Di Redazione

 

Durante i giorni di calvario legati all’approvazione della legge di bilancio, Giuseppe Pisauro, Presidente dell'UPB (Ufficio Parlamentare di Bilancio), ha espresso le proprie considerazioni sul contenuto e sugli effetti della manovra durante un’audizione alla camera. Pisauro ritiene “accettabile” la previsione di crescita del PIL all’1% per il 2018, mentre per il 2019 il Presidente dell’UPB stima una crescita pari allo 0,8%, con rischio di ribasso (contrariamente ai calcoli del Governo che invece stimano una crescita costante rispetto all’anno in corso e cioè all’1%). Secondo Pisauro, le misure contenute nel maxiemendamento approvato dal Senato lo scorso 22 dicembre hanno determinato “un’inversione di segno nell'effetto netto complessivo sugli investimenti: da un aumento di 1,4 miliardi si passa a una riduzione di circa un miliardo". Sempre secondo le stime dell’UPB, la pressione fiscale salirà al 42,4% nel 2019, al 42,8% nel 2020 e al 42,5% nel 2021. Le previsioni per il biennio 2020 e 2021 non tengono conto invece delle clausole di salvaguardia, che da sole incideranno per circa l'1,5% l'anno. In audizione davanti alla Commissione Bilancio della Camera, Pisauro ha inoltre affermato che "la manovra è chiaramente recessiva nel 2020 e 2021. L'espansione 2019 è molto ridotta, nel 2020 e 2021 diventa, ovviamente con l'effetto delle clausole incorporate, una manovra restrittiva prociclica, mentre questa del 2019, prendendo per buono l'output del Governo, diventa una manovra leggermente anticiclica".

Dopo l’audizione non si sono fatti attendere i commenti delle opposizioni: il PD, con il capogruppo in Commissione, Luigi Marattin, ha affermato: “l'Ufficio parlamentare di bilancio ha confermato che nel 2019 la pressione fiscale aumenta al 42,4%, dopo 5 anni di diminuzione. Eccolo il Governo del cambiamento: cambia il segno all'andamento della pressione fiscale. Prima diminuiva, ora aumenta'.

Mandelli di Forza Italia afferma: "Contrariamente a quanto va affermando il governo, con questa manovra nei prossimi anni la pressione fiscale aumenterà, passando dal 42 al 42,4%. Per fare un rapido quadro degli effetti di questa legge di bilancio le tasse aumenteranno a partire da subito con lo sblocco dell'imposizione fiscale in capo agli enti locali, l'Iva sarà incrementata nel 2020 e nel 2021, ipotecando con ben 53 miliardi di clausole di salvaguardia il futuro del Paese, così come crescerà il rapporto deficit/pil, mentre l'Italia rischia la recessione. L'unica voce in diminuzione riguarda purtroppo quella relativa agli investimenti che, anche in questo caso contrariamente a quanto millantato dall'esecutivo, faranno registrare una notevole contrazione". 

Critico nei confronti del Governo anche Vicepresiente della Camera Fabio Rampelli (Fratelli d’Italia): “Sostenibilità a rischio, via libera alle tasse locali di cui l'Ufficio Parlamentare di Bilancio non può misurare l'incremento, aumento della pressione fiscale nazionale, diminuzione del Pil. Nonostante l'evidente imbarazzo, Pisauro si è trovato suo malgrado a spiegare la manovra al posto del ministro Tria, assente per tutta la giornata presente solo alla fine di questa serata. Il Governo Salvini-Di Maio sta facendo entrare l'Italia in recessione economica".

 

Fabiana Nacci