Innovazione
SXSW 2022: Amy Webb ci racconta i trend dell’innovazione che ridefiniranno la realtà
Di Axel Donzelli
Soffermarsi all’attualità di questi giorni, in tutta franchezza, rende un po’ meno facile immaginare un futuro di benessere e prosperità che possa riguardare indistintamente tutti. Cosa che fino a ieri, almeno in questa parte di mondo, davamo per scontato. Ma le certezze si infrangono quando le aspettative sono eccessive. E la storia ce lo insegna.
Inevitabilmente, e per fortuna direi, il mondo va avanti e ci sono luoghi in cui si immagina un futuro in cui avvengono cose incredibili e straordinarie … Ma riavvolgiamo il nastro.
Il luogo in questione è Austin, in Texas, dove proprio in questi giorni si è conclusa la ventiduesima edizione del South By Southwest (chiamato anche SXSW o South by) un dei più importanti festival a livello internazionale, che trasforma la città nella capitale mondiale dell’innovazione, della creatività, della musica, del cinema, del gaming e della tecnologia.
Oltre a mostrare oggetti e fantasticherie ultra tech alla frontiera dell’innovazione, si parla anche tanto di futuro. E la persona che meglio interpreta questa visione è Amy Webb, amministratore delegato e “futurista quantitativa” – come lei stessa si definisce – del Future Today Institute, che si occupa di consulenza per le principali aziende global e agenzie governative interessate a comprendere i potenziali accadimenti del prossimo futuro dal punto di vista tecnologico, e le ripercussioni che queste avranno sulla nostra società.
I’m going to hack your brain!! Ecco se dovessi dare inizio ad un talk in cui raccontare i trend che caratterizzeranno la nostra società nei prossimi anni, mi piacerebbe iniziare proprio in questo modo. Lo ha fatto Amy Webb per introdurre il ” Rapporto sulle tendenze tecnologiche emergenti”, un’analisi elaboratissima giunta oramai alla 15° edizione, e che di anno in anno si fa sempre più corpulenta e sostanziosa, raggiungendo oggi 14 volumi ciascuno dei quali copre un diverso gruppo di tendenze tecnologiche. Da guardare!
La Webb inizia mostrando un’immagine dai contorni poco chiari chiedendo cosa vedesse il pubblico, ma nessuno è in grado di dare una risposta. L’illusione della mucca di Karl M. Dallenbach, professore di psicologia all’Università dell’Illinois, è il metodo che usa per spiegare al pubblico perché non riconoscono immediatamente i tanti vettori di cambiamento che vede sono sotto i nostri occhi quotidianamente. Attraverso questo esercizio la Webb spiega come la “ri-percezione” delle cose che ci si palesano davanti sia lo strumento più potente che possiamo usare per capire il futuro. È l’essenza della creatività, dell’innovazione. Ed è una qualità fondamentale per i leader di oggi, che devono capire come prendere decisioni ora per affrontare l’ambiguità, l’incertezza e i cambiamenti che arriveranno in futuro.
Partendo da questa considerazione introduce i tre temi chiave del rapporto sulle tendenze di quest’anno. Andando per ordine:
Intelligenza Artificiale: In futuro, l’IA sarà in grado di evolvere da sola, creando nuove e migliori versioni di sé stessa. Questo processo sarà conosciuto come “auto-evoluzione”. L’auto-evoluzione permetterà all’IA di diventare più intelligente e più efficiente nel tempo. Permetterà anche all’IA di adattarsi a nuovi ambienti e situazioni, rendendola più versatile e potente. L’applicazione sempre più ricorrente e massiccia di questa tecnologia negli ambiti più disparati in sostanza la sta rendendo sempre più raffinata. Oggi ad esempio è possibile riprodurre in maniera del tutto originale qualsiasi cosa attraverso un allenamento costante della tecnologia (machine learning), come creare con semplici indicazioni un articolo di giornale, degli oggetti di design, abiti da sposa, immagini di gattini, e persone. Si proprio così, oggi è possibile ricreare dal nulla delle persone semplicemente richiedendo alcune caratteristiche base – es. un uomo biondo dal volto rassicurante – per ottenere un’immagine del tutto reale di un umano che non è mai esistito. A tutto ciò si aggiunge anche un sempre più raffinato metodo di riconoscimento delle persone, andando ben oltre il riconoscimento facciale. Ci sono già brevetti depositati per soluzioni che riconoscono una persona dal suo ritmo respiratorio e dal battito cardiaco. Uno di questi è un laser di precisione – ovviamente di ispirazione militare – che si può indirizzare verso qualcuno fino a 100 metri di distanza, dopo averlo riconosciuto dai micromovimenti che il cuore della persona fa mentre batte.
Metaverso la buzzword del momento. Definito dalla Webb come un “termine ombrello che definisce l’insieme delle tecnologie che collegano il mondo fisico al mondo digitale, espressione del nuovo Web 3.0”, modificherà i nostri paradigmi sulla proprietà delle informazioni e normalizzerà la frammentazione delle nostre identità. Il clamore verso gli NFT (Non Fungible Token, ossia asset digitali creati su piattaforme Blockchain sotto forma di token che rappresentano oggetti digitali unici e riconoscibili, non fungibili) o dei “digital collectible” (tipo la cripto-arte) rappresentano solo la parte visibile dell’iceberg – e non è detto che siano qui per restare.
L’aspetto più rilevante, la vera rivoluzione sarà l’opportunità di vivere in maniera più sensoriale quello che oggi è vissuto come internet, grazie all’uso di strumenti (occhiali, collari, orologi, e chi più ne ha più ne metta…) che ci daranno modo di immergerci nell’esperienza in maniera totalizzante.
Biotech: il mondo della tecnologia e della biologia sta assumendo un contorno unico, e certamente è un campo della scienza in cui vedremo incredibili progressi. In poco meno di 10 anni la biologia sintetica rappresenterà quello che oggi è per noi l’IA. Sarà possibile programmare sistemi biologici così come oggi facciamo per i computer, attraverso l’inserimento di codici di DNA in sequenziatori atti a modificarne la composizione. Ottenuta una nuova sequenza di DNA sarà quindi possibile inserire le nuove informazioni e “stampare” un nuovo codice molecolare… una sorta di excell di Dio. A questo si aggiungerà la molecolarizzazione dei microchip per rendere ancora più performanti i nostri transistor, ricreare in laboratorio carne animale andando a soppiantare gli abominevoli attuali allevamenti intensivi, intervenire a supporto di casi di infertilità, ecc ecc…
Per ciascuno di questi 3 mega trend la Webb offre una doppia visione di prospettiva, positiva e negativa. La bellezza di quanto può accadere grazie a queste innovazioni ma anche le aberrazioni che si potrebbero verificare se qualcosa andasse storto.
Il punto più rilevante di tutto questo discorso, il denominatore che accomuna i tre temi affrontati è quando si sofferma sull’importanza di prevedere dei “guardrail”, delle barriere di protezione come quelle che si trovano in autostrada, intendendo un contesto normativo, una regolamentazione necessaria a supporto di questo enorme e rapidissimo cambiamento, e che se non iniziamo fin da ora a prevenire possibili distorsioni l’impatto potrebbe essere devastante. Non ci sarà airbag che tenga.
Il cerchio possiamo dire che si chiude, ritornando al punto di partenza quando parla di “ri-percezione”, perché anche il concetto di “reale” come lo intendiamo oggi sarà destinato ad essere ridefinito e metabolizzato, perché nulla sarà come prima.