Esteri

Come Biden ha perso i Sauditi

21
Marzo 2022
Di Mattia Silvestri

Talvolta bisogna scegliere tra il male e il peggio. È il senso di un interessante commento apparso nell’edizione del fine settimana del più che autorevole Wall Street Journal , dal titolo “How Biden Lost the Saudis”.

L’Arabia Saudita appare insofferente sullo stato delle relazioni con gli Stati Uniti. “L’Arabia Saudita si è impegnata nel 1974 a condurre il suo commercio di petrolio in dollari, in cambio di garanzie in tema di sicurezza da Washington. L’Amministrazione Biden ha minato questo accordo e i Sauditi sono stufi”, scrive il WSJ.

Secondo diverse fonti internazionali Riyadh starebbe per accettare lo yuan come valuta per gli acquisti cinesi del petrolio saudita. Ma su questo il Wall Street Journal frena: “I dettagli dell’accordo Arabia Saudita-Cina sul petrolio restano vaghi”, si legge. “Le due parti stanno dialogando da anni sull’utilizzo eventuale dello yuan per alcuni scambi commerciali, ma ciò potrebbe non accadere”. La notizia del possibile shifting di valuta appare a chi scrive altamente improbabile se non una boutade di circostanza, dato il tradizionale legame a doppio filo dell’economia saudita con il dollaro USA. Ma il sentiment dell’insofferenza saudita verso l’Amministrazione Biden è confermato da numerosi altri fattori.

Anzitutto: “Una delle prime azioni di politica estera dell’Amministrazione Biden è stata quella di porre fine al sostegno USA ai Sauditi impegnati in Yemen contro gli Huthi sostenuti dall’Iran”, continua il WSJ. Che poi spiega: “Gli Huthi hanno restituito il regalo di Biden lanciando missili e droni per attaccare i siti petroliferi e le città saudite e degli Emirati Arabi, alleati di Riyadh. Nel frattempo i Sauditi guardano agghiacciati Biden inseguire un nuovo accordo nucleare che darà all’Iran le risorse per finanziare guerre per procura contro l’Arabia Saudita, fino a quando Teheran non avrà a disposizione la sua bomba nucleare”.

Ciò che formalmente ha mosso l’Amministrazione Biden in direzione opposta ai Sauditi è secondo Washington il tema del rispetto dei diritti umani. Ma anche su questo il WSJ appare caustico: “Gli illustri internazionalisti che popolano l’Amministrazione Biden presumono, erroneamente, che una potenza come l’America possa permettersi il lusso di cooperare solamente con i moralmente puri”.

La risposta di Riyadh a tutto questo è stata pragmatica: “I Sauditi stanno riposizionando i loro interessi, ora che che temono di non poter più contare sugli Stati Uniti, dati l’ostilità dell’Amministrazione Biden e l’orribile ritiro dall’Afghanistan. Il Principe ereditario Saudita ha perciò rifiutato la richiesta di Biden di pompare più petrolio”.

Il caloroso invito del WSJ agli USA (in chiusura dell’articolo) è più che diretto: “In questa nuova era di competizione tra Grandi Potenze, gli Stati Uniti non si possono permettere di allontanare alleati che possono aiutare a fare da deterrente ad aggressori autoritari impegnati a screditare valori e interessi americani. Gli Stati Uniti in Ucraina stanno pagando il prezzo di aver perso i Sauditi”.