Politica

Taglio dei parlamentari, anche la Camera lavora ad un nuovo Regolamento

21
Febbraio 2022
Di Fabiana Nacci

Dopo il Senato, che a inizio gennaio ha esaminato il testo base del nuovo Regolamento, ora anche Montecitorio lavora al ritocco delle proprie regole di funzionamento interno al fine di adeguarle al numero di ridotto di parlamentari che scatterà con la prossima legislatura.

Nei giorni scorsi, infatti, Emanuele Fiano (Pd) e Simone Baldelli (FI), hanno depositato presso la Giunta per il regolamento una bozza di riforma.

Tra i punti salienti, la definizione di un nuovo numero minimo di deputati per la formazione di un gruppo parlamentare, che scenderebbe da venti a quattordici. L’Ufficio di Presidenza – si legge tra le proposte di modifica – potrà comunque autorizzare la costituzione o la permanenza di un Gruppo con meno di quattordici componenti “purché questo rappresenti un partito o movimento politico che abbia presentato alle ultime elezioni della Camera dei deputati, con il medesimo contrassegno, in almeno venti circoscrizioni, proprie liste di candidati ed abbia avuto accesso alla assegnazione dei seggi. In caso di liste presentate unitariamente da più partiti, può essere autorizzata la costituzione o la permanenza di un solo Gruppo rappresentativo della formazione politica complessiva identificata nella lista”.

Per quanto concerne poi il Gruppo Misto, è previsto che i deputati appartenenti a tale gruppo possano formare componenti politiche, “purché in numero non inferiore a sette, e che rappresentino, in forza di elementi certi ed inequivoci, un partito o un movimento politico organizzato nel Paese anche formatosi successivamente alle elezioni”. Sette, tra l’altro, è anche il nuovo numero minimo di senatori per formare un Gruppo a Palazzo Madama.

Altro tema affrontato dalle proposte di modifica di Fiano e Baldelli è quello della composizione delle Commissioni: “Nessun deputato può essere designato a far parte di più di una Commissione. I deputati appartenenti a Gruppi composti da un numero di membri inferiore a quello delle Commissioni possono essere designati a far parte di due Commissioni al fine di consentire a tali Gruppi di essere rappresentati nel maggior numero possibile di Commissioni”.

Al momento, alla Camera rimarrebbero quattordici commissioni permanenti contro le dieci previste dalla bozza del nuovo regolamento del Senato. Tuttavia – si legge tra le proposte di modifica – “eventuali accorpamenti (che potrebbero riguardare le Commissioni i cui ambiti di competenza sono contigui) potrebbero essere definiti in accordo con la Giunta del Senato al fine di garantire una tendenziale specularità delle Commissioni permanenti nei due rami del Parlamento”.

Sul punto, il Presidente della Camera Fico ha affermato che nei prossimi giorni proverà a organizzare una riunione di coordinamento con la Presidente Casellati.

Infine, seguendo l’orientamento definito dal Senato, anche la Camera si appresta a varare norme contro il cambio di casacca, prevedendo uno stop ai fondi per i deputati entrati a far parte del Gruppo Misto e non iscritti ad alcuna componente.

L’inizio del voto delle proposte di modifica al Regolamento della Camera è previsto per inizio marzo, con l’obiettivo di arriva in Aula a fine mese e in linea con le tempistiche di Palazzo Madama.

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