Nonostante sembrava ci fosse qualche differenza di vedute dentro la maggioranza di governo che lasciava presagire delle piccole modifiche sull’utilizzo dei contati e invece non sono previste modifiche legislative al limite dei contanti, libretti e conti correnti nel 2019. Il tema più dibattuto era quello relativo all’uso dei contanti con Matteo Salvini e la Lega che avevano proposto la totale abolizione del limite all’uso dei contanti, con l’idea che questo avrebbe favorito lo sviluppo dell’economia, mentre dall’altro il M5S e le altre forze del centro sinistra italiano che ritengono il limite ai contanti come uno strumento molto forte per il contrasto all’evasione fiscale e ad alcuni reati di carattere finanziario.
Quali saranno quindi le condizioni per il futuro? Il limite all’uso dei contanti nel 2019 sarà confermato a 3.000 euro (2.999,00 euro per la precisione), eccezion fatta per il money transfer che è fermo al limite dei 1.000 euro. Tale limite comporta che fino a 2.999 euro è possibile pagare liberamente in contanti. Da 3.000 euro in su, invece, è necessario l’utilizzo di strumenti tracciabili ovvero bonifico bancario, carta di credito, ecc. per poter trasferire risorse da un soggetto ad un altro.
Difficile prevedere cosa succederà veramente. Quello che sembra abbastanza certo, invece, è che il contante è sempre più una zavorra all’economia italiana e internazionale. E non è un caso che la maggior parte dei Paesi più evoluti abbia sposato da tempo strategie che mirano alle cosiddette cashless society, a un futuro senza cash, dove i pagamenti digitali diventano prassi e le vecchie banconote spariscono.
Novità, invece, per quanto riguarda le condizioni bancarie. Da giugno 2018, infatti, è obbligatorio per le banche offrire la possibilità di aprire un conto corrente gratuito. A stabilire le nuove regole e ampliare la platea di coloro che possono accedere gratuitamente a un conto con caratteristiche di base è il decreto del ministero dell’Economia e delle Finanze n. 70 del 3 maggio 2018, che segue e completa il recepimento in Italia della direttiva europea in materia di conti di pagamento. Il conto è offerto senza spese e senza imposta di bollo ai cittadini aventi un Isee inferiore a 11.600 euro (certificato entro il 31 maggio di ogni anno).
Cosa succede invece con gli assegni? Anche gli assegni sono soggetti a regole ben precise ovvero devono la data e il luogo di emissione, non può mancare la clausola di non trasferibilità, l’importo non deve superiore ai mille euro, devono sempre riportare l’importo, la firma dell’emittente e il beneficiario. Chi ha necessità di utilizzare assegni senza la dicitura non trasferibile per importi inferiori a 1.000 euro, puoi comunque fare richiesta alla propria banca.
GP