Innovazione
Ecco perché il metaverso potrebbe scardinare la geopolitica dei social
Di Jacopo Bernardini
Nel 2018 Eric Schmidt, l’ex AD di Google, lanciò l’allarme: «Entro 10 anni il mondo si spaccherà in due: avremo una rete guidata dall’America e una dalla Cina». Forse aveva sottovalutato la questione, visto che l’annuale mappa dell’esperto Vincenzo Cosenza divide la geopolitica dei social mondo virtuale in almeno tre blocchi: Cina, Russia e resto del mondo, guidato dagli Usa.
Facebook, nonostante i recenti dati sugli utenti attivi giornalieri, in calo per la prima volta in 18 anni, domina la mappa: «È il social network preferito in 156 dei 167 paesi analizzati (93%). Negli ultimi dodici mesi ha raggiunto i 2,9 miliardi di utenti mensili, di cui 1,9 miliardi connessi almeno una volta al giorno. Il gruppo Meta presidia anche Iran e Giappone con Instagram» spiega Cosenza, autore da 14 anni di questa mappa social.
Cina e Russia vanno avanti però senza Meta. Nella prima la piattaforma preferita è WeChat, con oltre 1,26 miliardi di utenti attivi al mese. Una super app multipiattaforma, sviluppata dal colosso Tencent, al contempo chat, social e contenitore di “mini-app” sviluppate da terze parti con le finalità più diversi, un universo parallelo all’interno del mondo digitale cinese.
Nel 2021, per esempio, più di 700 milioni di utenti hanno usato le mini-app dedicate alla prenotazione di tamponi e vaccini per il Covid-19, «un mondo chiuso e fortemente controllato dal governo che rappresenta un modello, forse inarrivabile, per gli instant messenger occidentali» spiega Cosenza.
L’occhio del governo è presente anche nei territori dell’ex Unione Sovietica, in cui spopola VK «un social fotocopia di Facebook lanciato dal fondatore di Telegram, poi passato sotto il controllo di aziende filo governative, dichiara 400 milioni di utenti registrati ma quelli attivi sarebbero poco più di 100 milioni» prosegue Cosenza.
Una geopolitica dei social che potrebbe nuovamente mutare con il metaverso, il mondo parallelo in cui nel giro di qualche anno potremmo ritrovarci a passare parte delle nostre vite.
«Vedremo se le aziende tecnologiche riusciranno a creare mondi immersivi nei quali le persone decideranno di trascorrere una parte della propria vita. Zuckerberg ci crede molto e sta trasformando il suo impero da “social media company” a “metaverse company”. Ha le risorse per riuscire a farlo, ma dovrà prestare attenzione ad aziende di mercati adiacenti come quello dei videogiochi, che già sanno come creare mondi di questo tipo. Per esempio Epic Games, famosa per il gioco Fortnite, sta diventando un luogo per socializzare e divertirsi senza per forza dover giocare».
La sfida è appena iniziata.