Innovazione
Air-Tag, l’altra faccia della ‘spilla’
Di Daniele Bernardi
Il 19 aprile scorso, durante l’evento Spring Loaded, Apple ha annunciato l’uscita dei nuovi dispositivi, tra questi è spiccata la novità degli AirTag, piccoli localizzatori da legare agli oggetti così da non perderli. Per spiegare al mondo l’utilità di questo prodotto, l’azienda di Cupertino ha realizzato un video ‘Introducing AirTag’ in cui un uomo sta cercando, con una certa fretta, le chiavi della propria bici, così da poter uscire. Non trovandole, usa l’AirTag e conferma prima che le chiavi si trovino dentro casa e poi anche dove dentro casa. Si infila quindi tra le pieghe del divano fino ad entrarci completamente e, dopo aver oltrepassato un mondo insito in esse, ritrova finalmente l’oggetto smarrito. Il messaggio è semplice ma funzionale e con una pubblicità degna della Apple.
Ma com’è fatto l’Air-Tag e come funziona?
Ha le dimensioni di una spilla, in parte di acciaio e in parte di plastica, con un design molto minimal (anche se con la possibilità di incidervi sopra e personalizzarla). Al suo interno è dotato di una batteria piatta con capacità di circa un anno (almeno stando alle dichiarazioni della casa madre). Quando si sta per scaricare, il dispositivo invia una notifica al nostro cellulare. Gli AirTag sono impermeabili fino ad un metro di profondità, oltre che waterproof e resistenti alle polveri. Il tutto alla modica cifra di 35€.
Il funzionamento è abbastanza semplice: il localizzatore si collega tramite bluetooth ad un iPhone o un iPad (che abbia il sistema operativo aggiornato quanto meno a IOS14.5), a quel punto gli si assegna un nome e lo si connette ad un IDApple. Fatto ciò, apparirà sull’app ‘Dov’è’ che permette già di tracciare gli altri dispositivi Apple. Tramite la stessa app, è inoltre possibile far suonare l’AirTag, questo infatti ha una precisione di pochi centimetri ma solo con i modelli di iPhone 11 o superiori, per gli altri è utile per lo più a lungo raggio.
Qualora l’oggetto in questione al quale leghiamo l’AirTag non si riuscisse a trovare, è possibile attivare la ‘Modalità smarrito’, scrivere quindi un messaggio di testo e un numero di telefono che verranno trasmessi al telefono di chiunque lo dovesse ritrovare.
Per quanto gli intenti della casa di Cupertino possano essere dei più nobili, si sa, “l’occasione fa l’uomo ladro”, e quindi perché qualcuno non potrebbe approfittarne per monitorare gli spostamenti di qualcuno o qualcuna, magari mettendo il localizzatore di nascosto nella borsa o nello zaino della vittima? La Apple ha provato a prevenire questo rischio: il dispositivo infatti, se non rilevasse nelle vicinanze il telefono a lui collegato (nel qual caso dello stalker) ma rilevasse piuttosto per un certo lasso di tempo un telefono estraneo, invierebbe via bluetooth delle notifiche al cellulare della vittima avvertendola o, laddove ciò non fosse possibile (per tutti telefoni diversi da iPhone), inizierebbe a suonare.
Tutto questo sembrava risolvere e chiudere la questione, almeno finché non sono apparsi online annunci pubblicitari di AirTag senza altoparlante. Su eBay se ne trovano diversi: “Apple AirTag Silent Silenzioso da utilizzassi come localizzatore GPS per moto!!!” o ancora “Apple Airtag silent (Speaker has been professionallyremoved)” e “SILENT airtag offer”. Gli annunci di questo genere sono diversi online. Spesso i venditori precisano le ragioni per cui hanno rimosso l’altoparlante, come questa persona che spiega come “se vuoi tracciare il tuo gatto/cane, questo (dispositivo modificato) è perfetto, perché normalmente se si allontana da te, l’Air-Tag inizia a suonare, e il tuo gatto/cane si spaventa”. In alcuni casi è anche più facile credere a questo genere di spiegazioni perché viene venduto, assieme all’Air-Tag modificato, anche un collare in cui inserirlo.
Ad ogni modo, negli annunci compare spesso un disclaimer del tipo “Da utilizzarsi in conformità con le leggi del vostro paese!” oppure (nel caso citato prima) “È giusto per tracciare il tuo gatto/cane!”.
Pur se a cifre molto contenute, la maggior parte di questi AirTag silenziati raggiunge quasi il doppio della cifra dell’originale. Un motivo in più per demordere dall’acquisto. Sfortunatamente online sono comparsi anche alcuni video che spiegano come rimuovere manualmente l’altoparlante. Nel video “How to remove the speaker coil from the Airtag”, un ragazzo insegna come silenziare il localizzatore utilizzando solamente una lama (un taglierino o anche un coltello di
piccole dimensioni), un cacciavite e una colla per rimontare il tutto. Anche in questo caso il ragazzo si giustifica dicendo che il dispositivo in questione viene modificato perché dovrà essere spedito e non si vuole che suoni spesso durante il viaggio. Allo stesso tempo però, ammette di averne modificato anche un altro, per uso personale, legato alla propria bicicletta. La ragione è che, qualora la bici venisse rubata, l’AirTag, rilevando il dispositivo del ladro (ma pensando si tratti di una persona incosciente di essere pedinata), inizierebbe a suonare, allertando il ladro e vanificando la possibilità del proprietario di ritrovare il mezzo sfruttando la tecnologia Apple.
Bisogna fare una precisazione: rimuovere l’altoparlante da un AirTag costituisce una violazione delle condizioni d’uso del dispositivo, comportando l’annullamento della garanzia (e, a detta di alcuni, anche un peggioramento delle funzioni).
La questione non è ovviamente semplice, al di là della funzionalità del dispositivo che potrebbe essere in parte rivista dall’azienda americana, il trade-off tra opportunità e pericoli nella tecnologia rimane una costante. Se da una parte gli AirTag potrebbero realmente facilitare e semplificare il nostro quotidiano, l’altra faccia della medaglia (o dovremmo dire della ‘spilla’) è che un utilizzo improprio di essi potrebbe recare un danno a molte persone. La palla è nelle mani del legislatore, chissà che non riesca a trovare una risposta in grado di soddisfare tutti.