Non è una bolla quella delle startup italiane. Ne sono nate altre 506 nei primi tre mesi del 2018, e in totale hanno sfondato il tetto delle 9mila (erano 8970 lo scorso 31 marzo). Ma non è la sola buona notizia. Secondo il rapporto trimestrale del MISE e Infocamere, infatti, le startup durante il primo trimestre di quest’anno hanno aumentato del 5,6% il numero dei soci, e di ben il 18% la portata del capitale sociale. A dimostrazione che le aziende innovative non sono semplicemente di tendenza o di moda. Si stanno consolidando. L’incidenza delle startup innovative sul totale delle nuove società di capitali, però, varia molto a seconda del settore di riferimento. Se nel settore dei servizi nel suo complesso sono innovative solamente il 7,4% delle imprese, in quelli specifici dello sviluppo software sfiorano una su tre (32,2%), e in quello della ricerca e sviluppo sono startup quasi due su tre (65,6%).
Le startup italiane, poi, non hanno paura di investire. Il rapporto tra le immobilizzazioni e l’attivo patrimoniale è pari al 27,7%, ben oltre sei volte quello di altre società costituite di recente (4,3%). Delle oltre 9mila startup italiane ben una su quattro è lombarda (24%). Segue il Lazio col 10,2%, l’Emilia-Romagna (9,9%), il Veneto (9,2%) e la Campania (7,4%).
P.B.