Innovazione / News
Donne e tecnologia: il CNU rinnova l’impegno per una digitalizzazione inclusiva
Di Redazione
L’8 marzo 2025 assume un significato particolare alla luce della trasformazione digitale e dell’intelligenza artificiale, che stanno ridefinendo molteplici aspetti della società, compreso il ruolo delle donne nel mondo del lavoro e nella vita quotidiana. Il progresso tecnologico apre nuove possibilità di emancipazione e partecipazione, ma è fondamentale affrontare le sfide che emergono per garantire un’innovazione inclusiva e paritaria.
Ad esprimersi in questo senso è anche Sandra Cioffi, Presidente del Consiglio Nazionale degli Utenti (CNU), che evidenzia come il divario digitale di genere rimanga un tema centrale. L’accesso equo alle competenze digitali e alle opportunità offerte dall’intelligenza artificiale è essenziale affinché la trasformazione tecnologica non riproduca stereotipi e disuguaglianze, ma diventi un motore di sviluppo per tutti. La digitalizzazione ha il potenziale di ampliare le possibilità di apprendimento, favorire la crescita professionale e promuovere l’autonomia economica, creando nuove occasioni di inclusione. Il divario digitale di genere resta una sfida da affrontare con urgenza in quanto la tecnologia, se guidata con responsabilità, può essere un potente strumento di crescita, inclusione e partecipazione. “La digitalizzazione può offrire nuove opportunità, facilitando l’accesso alla conoscenza e ampliando gli orizzonti professionali. Per questo, è essenziale promuovere una cultura digitale consapevole e garantire pari opportunità nel settore tecnologico”, sottolinea Cioffi. Un aspetto chiave di questa evoluzione riguarda il mondo del lavoro. La crescente domanda di competenze tecnologiche rende fondamentale incoraggiare la presenza femminile nei settori STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica). L’aumento delle donne in ruoli decisionali nelle aziende tecnologiche e nel settore dell’intelligenza artificiale è un passo importante per garantire che lo sviluppo digitale rispecchi le esigenze di una società equa e diversificata. Altrettanto importante è l’adozione di strategie efficaci adottando un approccio multidisciplinare per contrastare fenomeni che possono minare la sicurezza e la libertà individuale. Per questo motivo, è necessario un dialogo costante tra istituzioni e aziende tecnologiche, per la piena tutela dei diritti nel contesto digitale. “Un’azione coordinata tra le donne Commissarie delle Autorità di regolamentazione è fondamentale per assicurare che la tecnologia sia al servizio dell’equità e della giustizia sociale”, aggiunge Cioffi.
Diversi Paesi europei hanno già adottato strategie efficaci per ridurre il gender gap digitale. In Irlanda sono stati avviati programmi per incentivare la presenza femminile nelle carriere tecnologiche, in Svezia l’alfabetizzazione digitale femminile è promossa attraverso programmi educativi, mentre la Francia ha introdotto normative per tutelare i diritti delle donne negli ambienti digitali. Queste esperienze dimostrano come politiche mirate possano favorire una maggiore partecipazione femminile alla rivoluzione tecnologica per promuovere un futuro più equo, offrendo strumenti concreti per la crescita e l’emancipazione delle donne in ogni ambito della società.
