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Nucleare, alla Camera il Convegno promosso da FdI per un approccio pragmatico su mix energetico

19
Febbraio 2025
Di Gianluca Lambiase

Il costo dell’energia sempre più alto, la transizione green tanto auspicata che si allontana e una competitività internazionale che tiene le aziende italiane sempre più ai margini. Per correre ai ripari e dare risposte concrete ed urgenti l’Italia guarda con sempre più convinzione ad un ritorno all’energia nucleare. Ma quali sono i prossimi step? Quali sono i nodi da sciogliere e quale sarà il ruolo delle aziende in questo percorso?

Se n’è parlato in occasione del convegno ‘Il nuovo nucleare sostenibile: un’opportunità per l’Italia’ organizzato a Montecitorio dal deputato di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi che ha messo a confronto istituzioni e i principali protagonisti della filiera energetica.

“L’approccio che ci contraddistingue è quello indicato dal presidente Meloni, i cui capisaldi sono il mix energetico e la neutralità tecnologica. Con le aziende, gli enti di ricerca e le università presenti a questa tavola rotonda” ha spiegato Zucconi. “Vogliamo sviluppare una linea di azione improntata a quella visione di sistema che, colpevolmente, è mancata nei precedenti governi. Il nostro obiettivo è verificare quali siano ad oggi le prospettive, le maturità tecnologiche raggiunte e le tempistiche prospettate riguardo al nucleare da fusione e a quello sostenibile di quarta generazione”. “La produzione di energia nucleare è una opportunità anzi una necessità, dato l’obiettivo di aumentare la produzione energetica nazionale nel più breve tempo possibile e in maniera più sostenibile possibile”.

“Il tema di ridurre la bolletta energetica nasce colpevolmente in tempi in cui troppi governi non si sono posti l’obiettivo di perseguire una autonomia energetica nazionale. A questa miopia strategica si è affiancata la tensione ambientalista anche con i suoi eccessi” ha sottolineato l’eurodeputato di Fratelli d’Italia Nicola Procaccini. “L’energia nucleare risponde a entrambe le esigenze, all’interno di un mix energetico ampio e diversificato. Appena le nuove tecnologie saranno disponibili l’Italia dovrà ricorrere all’energia nucleare, fermo restando che il “sacro Graal” è rappresentato dall’energia da fusione nucleare. Per fare il punto su questo tema, come gruppo de Conservatori europei presenteremo in anteprima un rapporto il prossimo 6 marzo a Roma “.

Su questa stessa linea il Sottosegretario al Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Claudio Barbaro: “L’obiettivo della decarbonizzazione impone scelte strategiche lungimiranti. In questo scenario, il nucleare di nuova generazione e la ricerca sulla fusione rappresentano un’opportunità che merita un’analisi approfondita, basata su dati, innovazione e cooperazione tra istituzioni, ricerca e industria. Più in generale, una strada sostenibile, sicura e competitiva può essere immaginata oggi solo abilitando tutte le tecnologie, esistenti e future. Ciò significa valutare la generazione di energia da fonti rinnovabili, da gas e, in modo scientifico e non ideologico, anche da fonte nucleare”.

“È fondamentale che la nostra Nazione possa mettersi in condizione di poter raggiungere gli obiettivi di transizione energetica in maniera pragmatica e con ogni tipo di approvvigionamento oggi disponibile, anche utilizzando un mix tra le tecnologie esistenti, tra cui anche il nucleare” ha affermato Mauro Rotelli, presidente della Commissione Ambiente della Camera, in seguito allo svolgimento di un ciclo di audizioni sul nucleare promosse in congiunta con la Commissione Attività Produttive.

“L’Italia è tra le prime sette potenze industriali nel mondo, con un’eccellente ricerca scientifica che dobbiamo e possiamo sfruttare, e con aziende partecipate dallo Stato che sono leader mondiali ed è priva di conflitti di interessi, visto che non ha reattori attivi, con costi di manutenzione che richiedono decenni di ammortamento come sanno in Francia” ha aggiunto il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli. “Per questo all’Italia conviene più essere l’avanguardia della fusione che la retroguardia della fissione, meglio arrivare prima sull’energia del futuro che rincorre i Paesi pivot da gregari della fissione tradizionale, tecnologia che rappresenta più il passato che il futuro” e che ha “molteplici nodi irrisolti”. Se vogliamo andare incontro all’esigenza immediata di calmierare i prezzi e avere energia rinnovabile, ad alto potenziale, pulita e sovrana in grado di rendere l’Italia indipendente da altri Stati dobbiamo puntare sull’acqua”.

Intanto il prossimo 26 febbraio la Commissione Europea presenterà il nuovo Clean Industrial Deal e nello stesso giorno sarà presentato anche il primo di tre Simplification Omnibus Packages, un pacchetto di norme che ha l’obiettivo di rivedere il Green Deal e alleggerire l’eccessiva burocrazia che molte aziende hanno denunciato come un ulteriore freno alla competitività.

E all’indomani del richiamo di Mario Draghi all’Unione Europea nel quale ha sottolineato come “sfruttare le economie di scala e integrare il mercato energetico europeo potrà portare a costi di produzione sempre più bassi”, proprio le aziende – ciascuna con il suo expertise – avranno un ruolo cruciale per raggiungere concretamente quel mix energetico in grado di supportare l’efficientamento energetico del paese e la sua neutralità tecnologica. A sottolinearlo a più riprese nel corso del convegno i rappresentanti di Eni, Enel, Ansaldo Nucleare, Sogin, RSE, Isin, Newcleo, Campoverde, Walter Tosto Spa e Cirten.

“Il nostro dovere è quello di approfondire queste tematiche, analizzando i dati messi a disposizione dalla scienza, senza pregiudizi o posizioni ideologiche. La produzione di energia è un problema cruciale del nostro tempo” ha dichiarato il deputato Francesco Filini, responsabile del programma di Fratelli d’Italia. “Non occuparsene significa consegnare a un destino di dipendenza energetica dell’Italia e dell’Europa intera. La domanda di energia è destinata ad aumentare, può arrivare persino a raddoppiare nei prossimi anni con l’implementazione sempre crescente di nuove tecnologie come l’Intelligenza artificiale. Ciò impone da parte nostra un approccio pragmatico e non ideologico, ed è questa la posizione di Fratelli d’Italia sul nucleare: integrare il mix energetico con tutte quelle fonti energetiche che sono in grado di garantire sostenibilità ed economicità. L’Italia non può e non deve rimanere indietro su questa partita fondamentale per il nostro futuro”.

“Il contesto geopolitico attuale, segnato da conflitti e instabilità, ha reso evidente la necessità di rafforzare la sicurezza energetica e ridurre la dipendenza da fonti esterne” ha concluso il questore della Camera, Paolo Trancassini. “In questo quadro, il nucleare sostenibile rappresenta un’opportunità concreta per l’Italia. Per affrontare questa sfida, è stata istituita la Piattaforma Nazionale per l’Energia Nucleare Sostenibile, con l’obiettivo di coordinare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari nel medio e lungo periodo. Mentre si continua a investire in ricerca e innovazione, è fondamentale attuare fin da subito misure concrete per rispondere alla crisi energetica e climatica in corso. Attraverso scelte equilibrate e lungimiranti, l’Italia può rafforzare la propria posizione nella transizione energetica globale, contribuendo a un futuro più sicuro e sostenibile”.

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