(Articolo di Francesco Tedeschi per “L’Economista”, inserto economico de “Il Riformista”)
Tema centrale nel 2024 per il Private Equity è stata la scarsa liquidità. Complice la congiuntura economica, con un progressivo miglioramento delle condizioni macroeconomiche e il calo dei tassi d’interesse, il settore si trova a dover mettere in gioco strategie creative per ottenere maggiori performance. Per questo motivo molte aziende hanno colto l’opportunità per attrarre talenti senior, approfittando della fase di rallentamento del mercato. Lo evidenziano i dati raccolti dalla survey che Heidrick & Struggles – società di head hunting leader globale nella ricerca di executive – ha condotto con quasi 400 professionisti del settore in tutta Europa.
Dalla ricerca emerge chiaramente come le assunzioni di associate siano rimaste stabili, mentre la domanda di figure intermedie si sia ridotta, creando una struttura “a clessidra” per cui le figure più richieste sono figure senior e le nuove leve. Nel frattempo, le società hanno investito significativamente nella creazione di team specializzati nella raccolta di capitali, capaci di gestire prodotti semi-liquidi e strutture finanziarie complesse, rafforzando così la loro competitività. Nonostante infatti il valore complessivo delle operazioni di Private Equity sia aumentato del 27,5% rispetto al 2023, resta inferiore ai livelli del 2021.
Nel 2024 la pressione sul DPI ha avuto un effetto sugli stipendi dei professionisti rispetto all’anno precedente: calando le commissioni ricavate dalla raccolta, i fondi hanno dovuto salutare – almeno per il momento – i tassi di crescita degli anni scorsi. Tant’è che quest’anno una percentuale inferiore di professionisti ha registrato aumenti di stipendi rispetto all’anno precedente. Il 63% ha ottenuto un incremento della retribuzione base (rispetto al 70% del 2023), mentre il 54% ha visto crescere i propri bonus (contro il 59% dell’anno precedente). In Germania, i giovani hanno registrato il tasso di crescita annuale composto (CAGR) più alto per salari e bonus (14,6%), superando la media europea del 10,9%. Altrove, la crescita è stata più moderata, con una media del 7,1%. L’anno scorso chi lavorava nel settore del Private Equity da almeno 20 anni ha guadagnato molto di più di colleghi meno esperti.
Dal punto di vista delle strategie di investimento, invece, i managing partner dei fondi specializzati in crediti deteriorati (distressed credit) hanno ottenuto le retribuzioni più elevate, quasi il doppio rispetto ai fondi dedicati alle partecipazioni di minoranza (growth equity). Anche i managing partner di fondi che si occupano di co-investimenti hanno visto aumentare la loro partecipazione agli utili, superando i colleghi dei fondi buyout.
“Dopo la crescita vertiginosa tra il 2022 e il 2023, nel 2024 il settore ha attraversato una fase di assestamento su uno scenario più stabile”, ha dichiarato Benedetta Migliari, responsabile del settore finanziario di Heidrick & Struggles, contattata per un commento.
“Le attuali condizioni economiche, tutt’altro che favorevoli, stanno spingendo le aziende a investire di più per trattenere i propri talenti. Tuttavia, la questione della parità salariale di genere resta una sfida aperta in Europa. Sebbene le donne abbiano guadagnato terreno nei ruoli di associate e principal, il divario retributivo rispetto agli uomini persiste, soprattutto ai livelli di partner e managing partner. Non solo percepiscono stipendi inferiori, ma anche bonus più bassi, a conferma di una presenza ancora limitata nelle posizioni apicali, nonostante il crescente impegno per l’inclusione”.
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