Esteri

Balcani stabili, Serbia e Albania in Ue nel 2030, Tajani gioca in prima linea

10
Febbraio 2025
Di Giampiero Cinelli

La stabilità dei Balcani Occidentali e la loro integrazione nell’Unione Europea sono al centro dell’agenda politica italiana. Questa mattina, nella prestigiosa cornice di Villa Madama, il Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale Antonio Tajani, ha presieduto un’importante riunione ministeriale con i rappresentanti di Albania, Bosnia ed Erzegovina, Kosovo, Macedonia del Nord, Montenegro e Serbia. Presenti anche i membri del Gruppo “Amici dei Balcani Occidentali” – Italia, Austria, Croazia, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia e Slovenia – oltre all’Alto rappresentante dell’UE Kaja Kallas e alla Commissaria europea per l’allargamento Marta Kos.

L’obiettivo dell’incontro è chiaro: rafforzare il coordinamento sulle priorità da perseguire nel 2025, accelerando il processo di integrazione europea della regione. «La stabilità dei Balcani Occidentali è una priorità del Governo italiano, strettamente legata alla sicurezza dell’intero continente», ha dichiarato Tajani, sottolineando l’impegno dell’Italia nel garantire la sicurezza dell’area attraverso la partecipazione alle missioni KFOR, EULEX e EUFOR Althea.

Quale Europa nel 2030
Nel corso della conferenza, Tajani ha ribadito la posizione italiana a favore di un ingresso rapido dei Paesi balcanici nell’Unione Europea. «Noi siamo favorevoli a far entrare tutti i Paesi prima del 2030. Forse la Bosnia Erzegovina ha bisogno di più tempo, ma gli altri – Serbia, Montenegro, Albania, Macedonia del Nord – hanno compiuto progressi significativi. Il 2029 potrebbe essere il momento giusto», ha affermato. Un percorso ambizioso, che mira a colmare le distanze tra Bruxelles e i Balcani e ad assicurare una maggiore stabilità politica ed economica alla regione.

Kosovo e Serbia: verso una distensione necessaria
Un altro tema caldo dell’incontro è stato il rapporto tra Kosovo e Serbia. «Il Kosovo è un Paese democratico, e l’esito delle elezioni è espressione della volontà del suo popolo. Mi auguro che si possa chiudere una stagione difficile e ridurre la tensione al confine con la Serbia», ha dichiarato Tajani. Il Ministro ha poi insistito sull’importanza del rispetto dei diritti delle minoranze e sulla necessità di promuovere un dialogo costruttivo tra le parti.

Il ruolo strategico dell’Italia
Nel corso della ministeriale, si è discusso anche di come sviluppare una cooperazione più strutturata tra l’UE e i partner regionali nel campo della sicurezza e della riconciliazione. A tal fine, sono intervenuti personalità chiave come il Capo Missione di EULEX Kosovo, Generale Giovanni Barbano, il Vice Presidente della BEI, Gelsomina Vigliotti, e il Segretario Generale dell’InCE Franco Dal Mas.

L’Italia gioca in prima linea e a carte scoperte, il processo politico sarà da osservare.