Economia
La Bussola per la Competitività UE per riaccendere l’industria europea
Di Paolo Bozzacchi
The Watcher Post ha potuto visionare la bozza del piano di legislatura UE per rilanciare industria, finanza e mercato unico. Ecco cosa contiene la Bussola per la Competitività UE (Competitiveness Compass) che verrà presentata domani dalla Commissione europea.
In continuità coi report redatti prima da Enrico Letta e poi da Mario Draghi
I moniti prima di Enrico Letta e poi di Mario Draghi erano stati chiari. Il divario di produttività e competitività con gli Stati Uniti per le imprese europee si è ampliato, e la forbice tra i livelli di reddito delle due sponde dell’Oceano Atlantico si è allargata. Non solo. La convergenza tra UE e USA sull’innovazione ha rallentato, mentre la Cina ha recuperato terreno e sta primeggiando in alcune tecnologie verdi. Continua a pesare sull’industria europea, inoltre, l’alto prezzo dell’energia. Letta aveva avvertito che l’Europa deve fare molto di più leva sul mercato unico, Draghi si era spinto oltre, descrivendo un futuro economico europeo senza né forte domanda esterna, né accesso a combustibili fossili a basso costo, né stesso livello di garanzia di sicurezza (perciò minor spesa per la difesa) NATO. Necessari massicci investimenti per modernizzare l’economia europea, finanziamenti per transizioni verde e digitale.
Rilanciare produttività e competitività
Nella bozza della Bussola della Competitività UE si legge: «La strada per rilanciare la crescita dell’UE è quella di riaccendere la produttività basata sull’innovazione. Gli aumenti di produttività dell’Europa devono essere guidati dallo spostamento verso la frontiera dell’innovazione piuttosto che con il contenimento dei salari o l’espansione della manodopera, viste le tendenze demografiche». Poi sulla competitività:«L’Europa deve affrontare altri fattori più ampi che incidono sulla sua competitività. La transizione verso un’economia decarbonizzata deve essere favorevole alla competitività stessa e neutrale dal punto di vista tecnologico, mentre il passaggio a fonti di energia più pulite deve ridurre i costi energetici e la volatilità dei prezzi. L’UE deve garantire la sua presenza industriale in settori tecnologici chiave e mitigare i rischi per la sua sicurezza e resilienza economica. L’obiettivo della Bussola è un’Europa in cui le tecnologie di domani e i prodotti puliti di domani vengono inventate, prodotte e commercializzate, mentre manteniamo la rotta verso la neutralità delle emissioni di carbonio».
Cosa fare in termini di policy
La Bussola della competitività parte da due requisiti fondamentali per politiche meglio orientate a sostenere la competitività: semplificare e accelerare il contesto normativo, riducendo gli oneri e l’eccessiva complessità e favorendo velocità e flessibilità; coordinare meglio le politiche a livello europeo e nazionale, piuttosto che perseguire obiettivi separatamente. Il Rapporto Draghi ha individuato tre imperativi di trasformazione per stimolare la competitività, e la Bussola definisce un approccio e una selezione di misure faro per tradurre in realtà ciascuno di questi imperativi nei prossimi anni: «Colmare il divario di innovazione con una tabella di marcia da seguire per la decarbonizzazione e la competitività, ridurre le dipendenze e aumentare la sicurezza». La Bussola trasforma questi imperativi in obiettivi: «Sfruttare al meglio i vantaggi di scala offerti dal mercato unico eliminando le barriere, finanziare l’economia attraverso l’Unione degli investimenti e del risparmio e un bilancio comunitario riorientato e promuovere le competenze per la competitività e i posti di lavoro di qualità, garantendo al contempo l’equità sociale».
Come si miglioreranno semplificazioni e coordinamento
La Bussola prevede che «Tutte le istituzioni dell’UE, nazionali e locali devono compiere uno sforzo senza precedenti per produrre regole più semplici e accelerare la velocità delle procedure amministrative». Si comincerà con una prima proposta Omnibus di semplificazione il mese prossimo, che comprenderà una semplificazione di ampia portata nei settori della rendicontazione della finanza sostenibile, della due diligence di sostenibilità e della tassonomia. La Commissione adotterà le misure necessarie per raggiungere l’obiettivo di ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione per le imprese e del 35% per le PMI, anche definendo una base di riferimento per valutare la riduzione degli oneri, come sottolineato nella relazione Draghi.
Il boost alla competitività delle aziende
Una Strategia specifica dell’UE per l’avviamento e la scalabilità affronterà le strozzature che ostacolano l’ingresso nel mercato e la scalabilità, tra cui i rapporti tra università e imprese, la mobilità transfrontaliera di talenti e lavoratori qualificati, l’accesso ai finanziamenti di rischio, le barriere all’interno del mercato unico, vincoli infrastrutturali, nonché un sostegno all’innovazione non sufficientemente mirato. Una strategia europea per le infrastrutture di ricerca e tecnologiche promuoverà anche strutture all’avanguardia strutture all’avanguardia da aprire alle start-up e alle PMI.
La spinta all’innovazione
Per migliorare il contesto generale che genera innovazione, la Commissione presenterà una legge sullo Spazio europeo della ricerca per rafforzare gli investimenti in R&S e portarli all’obiettivo del 3% del PIL. Obiettivi concentrare maggiormente il sostegno alla ricerca sulle priorità strategiche, rafforzare l’allineamento tra le priorità di finanziamento dell’UE e quelle degli Stati membri e favorire la circolazione di conoscenza e dei talenti in tutta Europa.