Salute
Verso un Istituto Italiano sull’Invecchiamento: prevenzione e demografia positiva
Di Beatrice Telesio di Toritto
Ripensare al futuro demografico italiano, con l’obiettivo di superare la visione pessimistica dell’invecchiamento e promuovere una società inclusiva per tutte le età tramite la creazione di un Istituto Italiano sull’Invecchiamento (I3). Questo il senso del convegno Un istituto per il futuro della popolazione: prevenzione, invecchiamento attivo e demografia positiva, che si è svolto martedì 14 gennaio presso il Ministero della Salute. L’iniziativa ha riunito rappresentanti delle istituzioni, accademici, ricercatori e personalità del mondo sanitario e sociale per parlare delle sfide che l’invecchiamento della popolazione italiana porta con sé.
L’Italia è uno dei Paesi più longevi al mondo, con oltre 21.000 centenari e un’età media sempre più alta. Realtà accompagnata anche da un forte calo della natalità, che sta cambiando profondamente la società. Mentre nazioni come Stati Uniti, Germania, Francia e Regno Unito hanno già istituito centri di eccellenza per affrontare queste sfide, l’Italia è però ancora priva di un riferimento nazionale dedicato alla ricerca sull’invecchiamento.
Supportato dal Ministro della Salute Orazio Schillaci, presente all’incontro, il progetto punta quindi a diventare un centro di eccellenza non solo per l’Italia, ma anche per l’Europa, affrontando temi cruciali come la qualità della vita e l’inclusione sociale degli anziani. «L’invecchiamento è una tematica cruciale e la creazione di un Istituto Italiano sull’Invecchiamento può contribuire ad affrontare le sfide che abbiamo davanti, dovute all’andamento demografico e all’impatto sociale e sanitario che ne deriva. L’invecchiamento attivo, non a caso, è stato uno dei temi che quest’anno ha accompagnato il G7 Salute, a presidenza italiana» ha concluso il Ministro. La proposta, infatti, si basa sull’esperienza di Age-It, un importante programma di ricerca europeo sull’invecchiamento coordinato dall’Università di Firenze e finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Durante l’incontro, Alessandra Petrucci, Rettrice dell’Università di Firenze, ha spiegato che Age-It non è solo un progetto scientifico, ma una base solida per promuovere un cambio di prospettiva sull’invecchiamento. L’idea è di superare le narrazioni negative legate all’età avanzata, mostrando le opportunità che questa fase della vita può offrire.
Lo scopo dell’iniziativa è quindi quella migliorare la vita degli anziani, partendo dalla prevenzione delle malattie croniche e da politiche assistenziali più presenti. Il progetto estende il campo di ricerca anche al tema dell’infertilità. «E’ necessario inventare nuove campagne per la promozione dei corretti stili di vita che vanno a incidere sulla fertilità, comunicare la corretta consapevolezza riproduttiva e soprattutto fare prevenzione nei primi mille giorni di vita». Cosi è intervenuta Maria Rosaria Campitiello, Capo Dipartimento della Prevenzione, della Ricerca e delle Emergenze sanitarie del Ministero della Salute, che ha inoltre evidenziato l’importanza di dedicare particolare attenzione alla salute delle donne, soprattutto in quella fase della vita in cui possono sentirsi parzialmente trascurate. In qualità di ginecologa, Campitiello ha sottolineato il suo impegno nel sostenere progetti mirati a tutelare il benessere femminile, in particolare nella seconda fase della vita, un periodo che richiede un’attenzione specifica da parte delle istituzioni e del sistema sanitario nel suo complesso.
«La sfida demografica è uno dei temi principali nell’agenda del nostro Governo», ha dichiarato successivamente il Viceministro Maria Teresa Bellucci, aggiungendo che la creazione dell’Istituto Italiano sull’Invecchiamento rappresenta uno strumento fondamentale per affrontare il fenomeno in modo più attento e completo. Attraverso il Comitato interministeriale per le Politiche in favore della popolazione Anziana (CIPA), il Governo sta lavorando per mettere in campo politiche nazionali efficaci, con un’attenzione particolare alle persone più fragili e non autosufficienti. «Essendo l’Italia il Paese con la più alta percentuale di popolazione anziana in Europa, il nostro impegno è rivolto a garantire a tutti una vita dignitosa in questa preziosa fase della loro esistenza».
A Partecipare all’evento anche alcuni parlamentari come l’Onorevole Elena Bonetti (Azione), membro della Commissione Bilancio, Tesoro e Programmazione e l’Onorevole Luciano Ciocchetti (FdI), Vicepresidente della Commissione Affari Sociali. Ciocchetti ha parlato dell’importanza del lavoro svolto durante questa legislatura per cambiare il paradigma nell’approccio alla popolazione anziana: «Non si tratta solo di migliorare l’assistenza sanitaria, ma anche di promuovere la prevenzione, ponendo maggiore attenzione al benessere globale degli anziani».
Inoltre, la Camera dei Deputati ha istituito una commissione di inchiesta sul tema della demografia. L’obiettivo è analizzare a fondo come sostenere le famiglie e incrementare la natalità, al fine di riequilibrare il quadro demografico del Paese e prevenire problemi legati al sistema di welfare. Iniziative come quelle del Convegno in questione, ha aggiunto, sono fondamentali per creare uno spazio di confronto tra professionisti, in grado di offrire spunti e proposte concrete su temi così cruciali.
Foto di copertina, riprese e montaggi a cura di Simone Zivillica