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Piano Mattei sempre più internazionale: 5 nuovi Paesi africani coinvolti
Di Paolo Bozzacchi
Sono Angola, Ghana, Mauritania, Senegal e Tanzania i nuovi Paesi che verranno coinvolti dal Piano Mattei nel 2025. Ideato e fatto crescere dal governo Meloni, il Piano di collaborazione «paritaria» raggiunge così 14 Paesi africani, superando quota 25% sul totale dei 54 Stati del Continente. «Le due grandi sfide del Piano Mattei per il 2025 sono internazionalizzazione ed europeizzazione, che consentiranno una strategia più ampia», ha dichiarato ieri la Premier Giorgia Meloni durante la conferenza stampa di fine anno, organizzata dal Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti e dall’Associazione Stampa Parlamentare.
Meloni si è detta «fiera della concretezza che il Piano Mattei sta dimostrando». Lo dimostra il diretto coinvolgimento di big player italiani quali Eni, Enel e Terna di cui avevamo già scritto qui. Così come le opportunità che si stanno aprendo alle imprese italiane interessate ad operare in Africa. «Ricordo che in tutti i 9 primi Paesi del Piano Mattei», ha aggiunto il Presidente del Consiglio, «i progetti sono già stati avviati, dopodiché le due grandi sfide 2025 sono internazionalizzare e europeizzare il piano, che è il lavoro che l’Italia ha cominciato a fare col G7. Cioè noi ci siamo posti il problema nel G7 in particolare nel summit dei leader di come mettere insieme il lavoro che facciamo come Italia nel Piano Mattei, con tutti gli altri strumenti disponibili e il lavoro dei nostri partner come il Global Gate Ue, il Piano infrastrutturale del G7».
Il polso di Confindustria sul piano
Così Massimo Dal Checco, presidente Confindustria Assafrica & Mediterraneo: «Del Piano Mattei ci è piaciuta molto l’attenzione da parte del governo a un Continente in così forte sviluppo. Il Piano nel corso del 2024 è stato riempito piano piano di contenuti, e i contenuti hanno iniziato a dare risultati. E mano a mano che passava il tempo è stato come un aggregatore del sistema Paese, con le banche di investimento, la cooperazione economica, Confindustria. Tutti hanno iniziato a parlare del tema in modo più coordinato. Il Sistema Paese ha dato quindi attenzione, dal punto di vista dell’impresa, allo sviluppo del Continente. E quindi il Piano è diventato non solo strategico e importante per l’Italia, ma è riconosciuto come l’unico vero piano per l’Africa sia da tutto il mondo dell’economia reale che dal mondo finanziario».
Trasparenza e comunicazione: i rilievi dello IAI
Nicoletta Pirozzi, responsabile programma Ue politica e istituzioni e relazioni Ue/Africa dell’Istituto Affari Internazionali (IAI), durante un’audizione Commissione Esteri della Camera nell’ambito della Relazione sullo stato di attuazione del Piano Mattei ha detto: «Aspetto importante è garantire la massima trasparenza e accessibilità ai dati, sia sugli interventi realizzati che sulle risorse impegnate e i risultati raggiunti dal piano. Potrebbe giovare una vera e propria strategia di comunicazione esterna, per avere effetto moltiplicatore. Il piano dovrebbe fare uno sforzo in più per mostrare un valore aggiunto rispetto alle attività di cooperazione esistenti, ampliandone lo scopo e la portata, collegandoli di nuovo ad una strategia complessiva che coniughi gli interessi nazionali con lo sviluppo locale».
Il motore inizia ad essere rodato. Si può accelerare.