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Tavolo Automotive: 1,6 miliardi per la svolta del settore
Di Francesco Tedeschi
“Desidero innanzitutto ringraziare tutti gli attori di questo tavolo che dopo due anni di intenso lavoro comune ci permettono finalmente di segnare una svolta, in Italia e in Europa». Ha aperto con queste parole il tavolo dedicato all’automotive il ministro dell’Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, che ha poi aggiunto: “ora possiamo rimettere sulla giusta strada l’auto italiana ed europea, possiamo farlo da oggi in Italia, dobbiamo farlo insieme in Europa. È il momento delle decisioni, è il momento della responsabilità»”.
Al centro del tavolo un Piano industriale sostenibile e chiaro che ponga l’Italia al centro della politica di sviluppo di Stellantis e che impegni l’azienda ad assumersi la responsabilità sociale di governare la transizione tecnologica e industriale. “Un piano” – in particolare – “che ponga al centro della strategia la produzione e l’occupazione in Italia, con il mantenimento degli stabilimenti, investimenti significativi in ricerca e sviluppo, nuovi modelli e piattaforme produttive, valorizzazione del Made in Italy e tutela del lavoro” ha aggiunto il ministro.
Il confronto ha visto emergere l’importanza di impegni chiari già nel 2025 per investimenti produttivi e sviluppo degli stabilimenti, un piano acquisti per la componentistica nazionale e il potenziamento dei centri di ricerca e design in Italia.
Durante l’incontro, il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi, ha dichiarato che “Melfi resta strategico nello scacchiere produttivo dell’azienda. L’annuncio di nuovi modelli, tra cui Jeep Compass, Lancia Gamma e DS, sia elettrici che ibridi, è una buona notizia. L’obiettivo di triplicare i volumi di produzione dell’impianto e utilizzare linee produttive multienergia va nella direzione di preservare competitività e livelli occupazionali”. Bardi ha anche elogiato l’impegno del governo, sottolineando come la transizione debba essere governata senza traumi.
Tuttavia, il presidente di Anfia, l’Associazione Nazionale Filiera Industria Automobilistica, Roberto Vavassori, ha espresso perplessità riguardo le risorse del Fondo automotive, ritenendole insufficienti: “le misure attuali rischiano di essere troppo complesse per le imprese, sprecando tempo e risorse preziose. Proponiamo per il 2025 un credito d’imposta su ricerca e innovazione, taglio dei costi energetici e incentivi per i veicoli commerciali”.
Il ministro Urso ha fatto il punto anche sulle risorse a disposizione della filiera automotive: per la riqualificazione, il governo stima 1,6 miliardi di euro per il periodo 2025-2027. Per il 2025, il fondo automotive ammonta a 200 milioni, a cui si aggiungono 100 milioni di residui 2024 e 500 milioni dai fondi Pnrr per le filiere strategiche.
Per il 2026 e il 2027 sono previsti 400 milioni annui. Inoltre, altri 1,1 miliardi saranno disponibili nel 2025 attraverso contratti di sviluppo, mini contratti di sviluppo e accordi per l’innovazione.
Complessivamente, il piano mette a disposizione risorse significative per sostenere la transizione e rilanciare l’intera filiera italiana dell’automotive.