Esteri
Abu Mazen a Roma e in Vaticano per difendere Gaza dal rischio oblio
Di Paolo Bozzacchi
L’effetto domino del conflitto in Medio Oriente con l’ultima pedina caduta la Siria di Assad potrebbe offuscare la tragedia umanitaria in atto nella Striscia di Gaza. Dove il conflitto insiste già da 14 mesi e non si ferma. Lo sa molto bene il presidente della Palestina Mahmoud Abbas, meglio conosciuto come Abu Mazen. Ieri in udienza da Papa Francesco, oggi a confronto con il Presidente Mattarella e la Premier Meloni.
Ancora vittime a Gaza
Ieri ennesima strage causata da un attacco israeliano in un campo a Nousseirat (enclave palestinese), che secondo fonti locali avrebbe causato almeno 25 morti e 50 feriti. Tra questi ci sarebbero 12 agenti responsabili della sicurezza dei camion degli aiuti umanitari. Esempio paradigmatico dell’andamento del conflitto nella Striscia, visto che erano passate appena poche ore dall’approvazione ONU a larga maggioranza di una risoluzione che chiedeva l’immediato cessate il fuoco. Appello simbolico subito respinto da Israele e dagli USA, ma ritenuto “cruciale” dall’Agenzia ONU per i rifugiati palestinesi (UNRWA).
Cessate il fuoco nella Striscia più vicino
Se il termometro della situazione umanitaria a Gaza segna febbre altissima da mesi, quello che misura la temperatura del conflitto è in apparente raffreddamento. Lo confermano le parole del Segretario di Stato USA Antony Blinken da Ankara, dopo un faccia a faccia col Presidente Erdogan: “Ci sono segnali incoraggianti per un cessate il fuoco a Gaza. In base agli sviluppi delle ultime due settimane posso dire che è possibile”.
Papa Francesco e governo Meloni allineati per soluzione “Due popoli, due Stati”
Durante l’incontro con il Presidente della Palestina Abu Mazen, Papa Francesco ha sottolineato l’importanza di “raggiungere la soluzione per i due Stati solo attraverso il dialogo e la diplomazia, assicurando che Gerusalemme, protetta da uno statuto speciale, possa essere un luogo di incontro e amicizia tra le tre grandi religioni monoteiste”. Dopo aver condannato fermamente “ogni forma di terrorismo”. Abu Mazen ha ribadito: “Non c’è alternativa alla soluzione dei due Stati se si vuole veramente raggiungere la pace”. Posizioni in linea con la politica estera dell’Italia e del governo Meloni. Oggi Abu Mazen vedrà Mattarella e Meloni, nello stesso giorno della riunione in videoconferenza tra i leader G7 per esaminare la situazione in Siria, a soli cinque giorni dalla caduta di Assad.