Ha parlato in italiano alla Camera dei Deputati e reso omaggio alla figura del Presidente Mattarella, definendo il Capo dello Stato, “un punto di riferimento per l’Italia e gli italiani, nonché per molti capi di stato tra i quali mi annovero anch’io“. Ha poi citato Cervantes e Manzoni: “Adelante con juicio“, parlando di stabilità, coesione e concordia. Non ha mancato, poi, di rimarcare il suo profondo affetto per l’Italia. Il sovrano di Spagna, re Felipe è in visita di Stato, in Italia, con la regina Letizia. Ed “è qualcosa di molto speciale, non una visita qualsiasi, i nostri Paesi hanno relazioni intense e sono molto amici”, ha detto stamane, quando è stato accolto al Quirinale dal presidente Sergio Mattarella. Questa, in fondo, è la terra dove è nato suo padre, Juan Carlos: “L’Italia è un Paese fratello“, ha infatti aggiunto il re.
Il sovrano spagnolo – atterrato insieme alla regina martedì, quando ha incontrato la comunità spagnola in Italia – ha consegnato al presidente Sergio Mattarella il Collare di Carlos III: la più alta onorificenza in Spagna che spetta agli esponenti della Casa Reale e normalmente non è attribuita a personalità estere, perché nata per premiare sforzi e meriti eccezionali di cittadini spagnoli. Un grande onore, dunque, che conferma lo stretto legame tra i due Paesi e in particolare con il presidente Mattarella.
La Gran Croce dell’Ordine di Isabella la Cattolica è stata invece conferita dal governo alla Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni. Al sindaco di Roma Roberto Gualtieri, i reali hanno portato in dono un vassoio in argento con la loro effigie e la loro firma, ricevendo in cambio una copia della Lupa capitolina.
Il brindisi al Quirinale
“Desidero rinnovare il più caloroso benvenuto alle loro maestà”, ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai reali di Spagna, ieri sera, in occasione del brindisi al Quirinale. Il capo dello Stato, tra le altre cose, ha parlato della “straordinaria vastità delle nostre relazioni” e di “intensi rapporti bilaterali tra i nostri popoli che possiamo far risalire alla preistoria, quando, nel megalitico, tra la costa mediterranea della Spagna, le Baleari e la Sardegna prosperavano i commerci e si sviluppava un linguaggio artistico comune”.
“Spagna e Italia sono unite dall’appartenenza a un orizzonte geografico e culturale che al contempo è europeo e mediterraneo. Dalla nostra collocazione geografica derivano impegni e condizioni similari, responsabilità condivise, opportunità da cogliere, insieme”, ha detto Mattarella. “Questo spazio euromediterraneo di incontro e di scambio, che ha permeato la civiltà umana, è oggi al centro di un insieme di sfide – politiche, migratorie e ambientali – profondamente interconnesse”, ha sottolineato il capo dello Stato spiegando tra l’altro che “Madrid e Roma sono in prima linea nel rapporto con il continente africano e hanno il compito di saper impostare i termini del dialogo che l’Unione Europea deve avere con i Paesi di questa parte del sud del mondo”.
La tappa di Napoli
Dopo Roma, dove oggi è stato accolto con un pranzo in suo onore dalla Presidente del Consiglio a Villa Pamphili, re Felipe di Spagna ha proseguito nel pomeriggio di oggi, a Napoli per una Lectio magistralis all’Università Federico II.
I “Borbone” tornano, dunque, nel capoluogo partenopeo: l’ultima tappa della visita di Stato, un tempo vicereame spagnolo, poi capitale del Regno di Napoli e quindi delle Due Sicilie, su cui regnava proprio la dinastia che da cui discende il re spagnolo. Ed eccezionalmente, a guidare Felipe VI e Letizia alla scoperta della città del Vesuvio è proprio Mattarella, dopo il summit economico che riunisce l’eccellenza dell’imprenditoria italiana e spagnola a Palazzo Colonna.
I Reali di Spagna hanno prima preso parte a una colazione di lavoro con il presidente della Repubblica a Villa Rosebery (oggi, una delle tre residenze ufficiali del Presidente della Repubblica). E nel pomeriggio, si sono trasferiti al teatro San Carlo di Napoli dove a Felipe VI è stato conferito il dottorato di ricerca Honoris Causa in Scienze Sociali e Statistiche, sempre alla presenza del Capo dello Stato. L’evento rientra nell’ambito delle celebrazioni degli 800 anni della Federico II.
Il senso della visita
Una visita di stato dei Reali di Spagna in Italia dal profondo significato per le relazioni Italia-Spagna, nel contesto europeo, tra la terza e la quarta economia in un momento di fragilità delle economie della Francia e della Germania. E che per il Reali spagnoli cade in un anno molto particolare, quello del primo decennale di regno. Non a caso, El Mundo nel giugno scorso titolava “El gran año de Felipe e Letizia”: dieci anni dal giuramento come nuovo Re. E vent’anni dal matrimonio reale nel 2004.
In questi dieci anni, la saggezza e l’equilibrio istituzionale mostrati da re Felipe VI che ha gestito anche la spinosa questione catalana, e una regina, Letizia, lontana dai Grandi di Spagna e più vicina al sentiment repubblicano, hanno saputo rinsaldare il consenso di una monarchia ereditata da Felipe dopo l’abdicazione del padre Juan Carlos.
“La monarchia”, ha detto al Corriere Luis de Leon Barga, scrittore e storico giornalista che ha insegnato alla giovane Letizia il mestiere di giornalista, prima delle nozze con Felipe vent’anni fa, “sta attraversando un periodo molto complicato a causa della situazione politica spagnola e soprattutto degli scandali del re emerito, Juan Carlos, che ha abdicato in favore del figlio Felipe II. Ma il nuovo re Felipe, ben consigliato e con una moglie che conosce in prima persona i meccanismi delle società in cui viviamo, ha saputo però costruirsi un’immagine di fermezza nei momenti più gravi, come si è visto anche durante il tentativo di secessione di una parte minoritaria della società catalana, cosa che ha aumentato la sua popolarità”.
Quanto al disastro di Valencia – “l’immagine infangata del re e della regina“, ha proseguito Luis de Leon Barga “che hanno sopportato l’ira dei cittadini a Valencia al di là della lotta partigiana e dello sgretolamento della credibilità della gestione pubblica, hanno restituito la monarchia spagnola a molti spagnoli”.