Cultura

Rinvenuto sarcofago nella chiesa di San Nicola: sarà la tomba del vero Babbo Natale?

09
Dicembre 2024
Di Marta Calderini

La chiesa di San Nicola in Türkiye, nella località di Demre, ha custodito per secoli quella che gli esperti ritengono essere la tomba di Babbo Natale, che proprio nei giorni scorsi potrebbe essere stata portata alla luce. Se la scoperta fosse confermata, sarebbe un vero e proprio miracolo di Natale, avvenuto nell’ambito del progetto Legacy to the Future del Ministero della Cultura e del Turismo turco, che si concentra sugli scavi all’interno della struttura a due piani lunga 20 metri e che confina col cortile sud della chiesa stessa. 

“Crediamo di aver trovato per la prima volta un sarcofago in situ. Il fatto che un sarcofago sia stato portato alla luce molto vicino alla chiesa che si pensa contenga la tomba di San Nicola ci entusiasma molto”,ha dichiarato la responsabile degli scavi, la Professoressa Associata Dr. Ebru Fatma Fındık, membro della facoltà di Storia dell’Arte dell’Università Mustafa Kemal di Hatay. “Quest’opera, che fa parte del gruppo di sarcofagi non decorati, è realizzata in pietra locale e ha un tetto a botte leggermente convesso. Il coperchio, che forma una sporgenza semicircolare sul lato stretto, ha una maniglia. La parte sotterranea del sarcofago, lunga circa 2 metri, si stima essere alta 1,5-2 metri. Secondo le prime valutazioni, la somiglianza con i tipi di sarcofagi della regione è notevole. Inoltre, durante gli scavi sono stati portati alla luce molti frammenti di lampade a olio in terracotta e ossa di animali, prima di raggiungere il sarcofago”.

Ma chi era San Nicola? Sebbene sia spesso raffigurato in giro per il mondo su una slitta trainata da renne, i luoghi in cui San Nicola nacque e visse furono le coste mediterranee dell’Anatolia, bagnate dal sole. La sua profonda compassione per i bambini ha ispirato Babbo Natale, la figura di un simpatico vecchietto che si crede porti i regali ai bambini. 

San Nicola nacque intorno al 300 d.C. nella città licia di Patara, figlio unico di un ricco mercante di grano. Si sa poco della sua vita, ma le leggende abbondano. Si ritiene che abbia compiuto miracoli fin da giovanissimo. Una leggenda racconta di come sia sopravvissuto dopo essere rimasto intrappolato sotto le macerie di una chiesa, durante la sua giovinezza. Le sue azioni miracolose continuarono anche in età adulta: storie fantasiose affermano che fornì segretamente la dote a tre giovani ragazze facendo cadere del denaro dalla finestra o dal camino, salvò una nave alla deriva e riportò in vita tre bambini. Divenne famoso per la sua generosità nell’aiutare le persone e nel fare regali di nascosto, soprattutto ai bambini e ai marinai, motivo per cui è noto come patrono dei bambini e dei marinai.

San Nicola lasciò la sua città natale, Patara, per stabilirsi nella vicina Myra, oggi conosciuta come Demre. Fu il vescovo miracoloso di Myra per molti anni, fino alla sua morte datata 6 dicembre 343. I miriani in lutto costruirono una chiesa per onorare la sua santa memoria e lo seppellirono in un sarcofago come sua ultima dimora. Tuttavia, questa chiesa, sulle cui pareti sono raffigurati i miracoli di San Nicola, fu successivamente danneggiata da un terremoto e da incursioni e ricostruita come chiesa a cupola nel IX secolo. Per il suo stile architettonico e le sue decorazioni, la chiesa è riconosciuta come uno dei più importanti esempi di architettura del periodo romano del Medio Oriente.

Nel Medioevo la chiesa è stata un importante luogo di pellegrinaggio per i cristiani che si recavano a Gerusalemme attraverso la rotta mediterranea e dal 2000 è inserita nella lista dei siti candidati a diventare Patrimonio Mondiale dell’UNESCO. La chiesa di San Nicola, uno dei luoghi più sacri del mondo cristiano, accoglie oggi migliaia di visitatori con un nuovo volto, grazie ai lavori di restauro completati lo scorso anno dal Ministero della Cultura e del Turismo della Repubblica di Türkiye.

Gli scavi nella struttura continueranno con l’obiettivo di rivelare ulteriori dettagli del sarcofago nei prossimi mesi. “La nostra più grande speranza è quella di trovare un’iscrizione sul sarcofago. Questo aiuterebbe a chiarire il contenuto della sepoltura e ci permetterebbe di determinare il periodo esatto a cui risale”, ha dichiarato la professoressa Findik a “Türkyie Today”.  

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