Ambiente

Energia nucleare, il governo vuole creare una società pubblica

03
Dicembre 2024
Di Giampiero Cinelli

L’approvvigionamento energetico è diventato una questione sempre più impellente, oggi che le tensioni internazionali lo mettono a rischio o lo complicano. Ma non tutti sono ancora convinti che, per affrontare questa situazione, l’energia nucleare sia praticamente imprescindibile, in quanto, se non priva di rischi di incidenti, resta comunque la più efficiente, la più sicura, la più pulita. In Europa tale convinzione si fa strada, tanto che l’Unione Europea ha inserito il nucleare nella tassonomia delle “energie verdi” e sono in progettazione nel Continente altri reattori; al momento sul territorio Ue ne troviamo 100. Erano 150 prima che la Germania decidesse di chiudere le sue centrali. In Italia invece com’è noto non esistono al momento reattori attivi, ma è nutrito il gruppo di coloro, tra i portatori di interesse, che vogliono la riapertura del nucleare nel Paese.

Attualmente il dibattito italiano è incentrato sull’implementazione del nucleare di quarta generazione, che permetterebbe l’utilizzo di reattori molto piccoli con la tecnica della fusione dell’atomo, reattori che possono essere trasportati in container e che esporrebbero a rischi minori per la sicurezza. Per tenere viva l’attenzione sul nucleare in Italia, oggi a Roma al Teatro Eliseo l’Associazione Italiana Nucleare (Ain) ha programmato il convegno annuale sul tema, dal titolo “L’Industria italiana e le opportunità del nuovo nucleare“.

L’energia ci costa troppo, Urso indica la strada
Al convegno, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha ricordato che nel documento di politica strategica al 2030, promosso dal suo dicastero, c’è ovviamente lo sviluppo energetico che è rappresentato in buona parte dal nucleare. Il testo diventerà presto «un libro bianco». Il ministro ha voluto specificare che l’Italia ha già le competenze per il nucleare, siccome se ne occupano all’estero grandi realtà come Enel, Ansaldo ed Eni che sta collaborando a degli studi negli Stati Uniti. E se ci avremo i reattori, dovranno essere quelli di ultima generazione.

Per Urso abbassare il costo dell’energia è una «priorità. In Europa il costo dell’elettricità è 2-3 volte superiore a quello degli Usa, mentre il prezzo del del gas è 4-5 volte di più rispetto all’America. Inoltre, In Italia il gas nel mix energetico pesa mediamente 2 euro in più rispetto ai prezzi europei, maggiormente costoso che in Spagna, Germania e Francia. Dobbiamo fare il nucleare anche ai fini dell’autonomia strategica» E dunque l’annuncio del ministro: «Entro fine anno sarà costituita una società a controllo pubblico per lo studio e l’approfondimento diretti alla realizzazione degli impianti nucleari di terza e quarta generazione».

Stefano Monti, Presidente Associazione Italiana Nucleare, ha ricordato che il mondo dipende ancora dai combustibili fossili per circa l’82,3% e al contrario di come si possa immaginare, fino al 2023 le emissioni di CO2 nel mondo sono aumentate, così come la temperatura terrestre. L’Europa, al contrario, come è stato confermato dal report nella conferenza, ha ridotto le emissioni di C02 ad oggi.

L’Italia resta un Paese che basa l’apporto degli incentivi economici sul settore delle rinnovabili, ma servirebbe molto più impulso anche rivolto al settore nucleare. Lo ha rimarcato nel convegno Alberto Gusmeroli, Presidente della Commissione Attività produttive, commercio e turismo della Camera dei Deputati, il quale ha ribadito esplicitamente la volontà, condivisa dal Governo, di creare una società pubblica che apra la strada alla produzione nucleare nel Paese.