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Come mitigare gli effetti dello ‘Space Weather’ sulla terra? Il lavoro di SWICo
Di Ilaria Donatio
L’ASI – Agenzia Spaziale Italiana – ha ospitato dal 27 novembre fino ad oggi, SWICo2024, terzo congresso della “Space Weather Italian Community” che si è appena concluso. Tre giorni di interventi e dibattiti sono stati l’occasione per mettere a confronto e rendere disponibili le competenze del Gruppo Nazionale “Space Weather Italian Community” (SWICo), presenti in Università, Enti di Ricerca, in diverse realtà industriali e presso l’Agenzia Spaziale Italiana.
“Con il progressivo sviluppo di sistemi tecnologici sempre più avanzati, le manifestazioni più significative
dell’attività solare (emissioni di massa coronale e brillamenti, per esempio) avranno un crescente impatto sulla nostra quotidianità – ha spiegato Umberto Villante, Presidente SWICo, docente al Dipartimento Scienze Fisiche e Chimiche, Università degli Studi di L’Aquila – determinando problemi per i satelliti, per le comunicazioni e il controllo del traffico aereo, incluso il blackout nella distribuzione di energia elettrica con conseguenze economiche assai rilevanti. È quindi indispensabile sviluppare le attività e gli studi in questo campo di ricerca che va, appunto, sotto il nome di ‘Space Weather’” (letteralmente, meteorologia spaziale, ndr).
Focus dei lavori di SWICo2024 e degli interventi in programma, gli studi sulle tempeste spaziali di elevata intensità che hanno il potenziale di minacciare le attività spaziali e i voli aerei lungo le rotte polari e che possono, inoltre, disturbare le comunicazioni radio, deteriorare la localizzazione GNSS – Global Navigation Satellite System – ed essere causa di blackout. Ne segue che, oggi, lo studio e l’osservazione dello ‘Space Weather’ rappresentano un aspetto chiave per le attività spaziali e per le possibili ricadute sulla società.
Per questo motivo le grandi organizzazioni scientifiche internazionali, come ad esempio il COSPAR (Committee on Space Research) e la WMO (World Meteorological Organisation), e le agenzie spaziali come NASA (USA), ESA (EU), CNSA (PRC), JAXA (JP), DLR (D), e quella italiana (ASI) contribuiscono attivamente a programmi internazionali di Space Situational Awareness/Space Weather.
Il Gruppo Nazionale “Space Weather Italian Community” (SWICo), costituito il 31 ottobre 2014, vede la partecipazione di personale delle Università, degli Enti di Ricerca e del settore privato con competenze scientifico-tecnologica nei settori di interesse del Gruppo: vale a dire, comprendere e prevedere lo stato del sole, degli ambienti interplanetari e planetari, e le perturbazioni solari e non solari che li influenzano, nonché prevedere e fornire previsioni utili relative agli impatti potenziali su sistemi biologici e tecnologici.
“Nonostante molti decenni di ricerche approfondite nei campi della fisica solare, interplanetaria, magnetosferica/ionosferica e planetaria, lo studio della catena di fenomeni che si verificano tra il sole e la terra, associati agli eventi di ‘space weather’, ancora richiede tanto lavoro”, ha commentato Roberta Tozzi, membro del Consiglio Direttivo di SWICo e prima ricercatrice all’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia. “In particolare, ulteriori sforzi sono necessari per meglio prevedere e valutare l’impatto di questi eventi sulle infrastrutture tecnologiche a terra e nello spazio”.
“Vi è la necessità di studi più completi che includano molteplici aspetti per comprendere l’origine e l’evoluzione degli eventi eruttivi solari, oltre che il loro impatto sulla magnetosfera/ionosfera terrestre e su altri sistemi planetari”, ha aggiunto Mirko Piersanti, membro del Consiglio Direttivo di SWICo e Professore presso l’Università degli Studi dell’Aquila. “Il Terzo Congresso SWICo è stata l’occasione per riunire tutta la comunità italiana di ‘space weather’ che si è confrontata sul tema proponendo nuove soluzioni e strategie per mitigarne gli effetti sulla terra”.
Come nei precedenti Congressi, anche quello appena concluso è stato un momento di incontro e confronto dell’intera comunità italiana impegnata nelle discipline in questione. L’appuntamento dell’ASI è stato anche l’occasione per il conferimento del Premio “Franco Mariani” – già ordinario di Geofisica e Fisica Spaziale a Tor Vergata e membro dell’Accademia dei Lincei – istituito per onorare la memoria di una personalità scientifica di statura internazionale, promuovendo il coinvolgimento di giovani ricercatori nelle discipline inerenti lo ‘Space Weather’.