Economia
Festival del mare: il Mediterraneo, bacino strategico di connessione tra i popoli
Di Ilaria Donatio
Puntare l’attenzione sulla strategicità e la centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo: è l’obiettivo della seconda edizione del Festival del mare – Roma al centro del Mediterraneo, organizzata stamane alla Camera di Commercio di Roma nella Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano.
“Oggi affronteremo i temi più economici, sociali e culturali del Mediterraneo, ciò che può dare Roma per il Mediterraneo”, ha detto il presidente della Camera di Commercio di Roma Lorenzo Tagliavanti nel suo discorso introduttivo, ricordando come Roma sia “l’unica grande capitale europea che ha il mare, ma che con lui ha un rapporto deludente. Nella storia dell’antica Roma il mare era considerato portatore di pericoli e non di opportunità”.
Attenzione poi anche a ciò che sta sotto l’acqua perché, spiega Tagliavanti, nel Mediterraneo “l’area sottomarina rimane ancora in larga parte inesplorata ed è una opportunità da poter cogliere”.
Urso: la nostra collocazione è sia una responsabilità che un’opportunità
Nel suo messaggio, il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha sottolineato come ”la collocazione dell’Italia” non possa essere “considerata solo una caratteristica geografica: è una responsabilità e un’opportunità che nel corso della storia non sempre abbiamo saputo valorizzare”. L’Italia – prosegue Urso – è “pronta a essere un partner rilevante per tutti i Paesi del bacino, considerando anche il Piano Mattei che si pone l’obiettivo di rilanciare lo sviluppo attraverso partnerariati equi, innovativi e sostenibili al fine di avviare partnership commerciali e industriali che porteranno crescita nelle comunità locali. In un momento di trasformazioni globali in cui Cina, Stati Uniti e Russia rendono ancora più urgente per l’Europa definire una strategia comune, occorre affrontare insieme le sfide e cogliere le opportunità che il mare nostrum offre come polo di attrazione tra popoli e paesi’’.
La ricerca
E che Roma e l’Italia registrino un alto livello di riconoscimento fra i Paesi del mar Mediterraneo per strategicità e rilevanza nello sviluppo economico, emerge da una ricerca di opinione condotta a novembre dall’Istituto Piepoli su sette Paesi che si affacciano nel Mediterraneo (Italia, Francia e Grecia per il nord, Nigeria, Marocco, Egitto e Tunisia per il sud) per capire meglio, appunto, il tema della centralità di Roma e dell’Italia, nel ”nostro” mare.
Interrogati sulla strategicità della posizione geografica dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo, la risposta è ampiamente positiva, con picchi fino all’88%. Sull’affermazione che la città di Roma è un importante centro economico di riferimento per l’Europa, la percentuale arriva al 74%. La domanda, poi, sulla rilevanza di Roma per lo sviluppo economico del Mediterraneo vede gli intervistati concordare su questa affermazione con percentuali molto elevate che vanno dal 72% della Grecia (la più alta) al 64% dell’Egitto (la più bassa).
Gli ambiti in cui l’Italia si distingue maggiormente sono tre: la cultura, l’arte e il turismo, con una prevalenza di quest’ultimo aspetto soprattutto per i tre Paesi del ”Mediterraneo del sud” coinvolti nell’indagine. Sugli aggettivi che descrivono Roma c’è una pressoché unanimità nel definirla città storica, ricca di cultura, turistica, bella e affascinante. Una domanda interessante e drammaticamente attuale è stata posta su ”Roma e lo sviluppo della pace nel mondo”: Tunisia ed Egitto hanno fatto registrare la percentuale più alta (64%) nel ritenere la Capitale come città importante per questo obiettivo. Per gli intervistati italiani la percentuale è pari al 53%.
Mediterraneo, leva fondamentale di sviluppo per l’Italia
“La ricerca internazionale condotta dall’Istituto Piepoli – ha detto Lorenzo Tagliavanti – mette in evidenza come la strategicità e centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo siano fortemente percepite da tutti i Paesi oggetto dell’indagine e, dunque, come il Mediterraneo rientri, inevitabilmente, fra le nostre priorità. L’economia del mare è una leva fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, per l’ampiezza e la complessità delle filiere interessate. A livello nazionale questa realtà rappresenta 228mila imprese e oltre un milione di occupati e vale 64,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto. In totale, la filiera del mare genera 178,3 miliardi di euro di valore aggiunto: 10,2% del totale dell’economia nazionale. È necessario, dunque, puntare su questa grande opportunità, finora non adeguatamente valorizzata, e porla – conclude Tagliavanti – al centro dello sviluppo della nostra città e del nostro Paese”.
Tre guerre nel Mediterraneo, con il Giubileo messaggi di pace
In questo momento ci sono “tre guerre nel Mar Mediterraneo, che è il mare dell’Italia e di Roma, e questo responsabilizza la nostra città in tutti gli ambiti”: quello economico, quello del turismo e dell’incontro delle popolazioni e anche le azioni che possono compiere l’Italia e Roma per “raggiungere la pace, inviando dalla Capitale un messaggio di incontro tra i popoli e le nazioni”, ha concluso Tagliavanti, commentando i dati della ricerca internazionale dell’Istituto Piepoli sulla centralità di Roma nel Mediterraneo. “Il Giubileo è una grande occasione – ha aggiunto Tagliavanti – e per un anno da Roma partiranno messaggi di pace e riconciliazione”.