L’acqua di Fiuggi cura le infezioni. E il mondo di oggi è infetto da numerosi conflitti, tra i quali: Ucraina, Medio Oriente, Taiwan (in potenza), Coree, colpi di Stato in Africa. Ma l’ultima ministeriale del G7 a guida italiana sembra essere utile più a prevenire che a curare.
Medio Oriente: scetticismo sul cessate il fuoco Libano-Israele
Non bastano per rassicurare gli animi le indiscrezioni da Francia e Stati Uniti che dovrebbero portare a un cessate il fuoco per 60 giorni tra Libano e Israele. Lo conferma il Ministro degli Esteri Antonio Tajani: “Ci sono elementi di timore e incertezza. Speriamo non ci sia qualche marcia indietro dell’ultimo minuto”. La prima giornata del vertice laziale sul Medio Oriente è tutta qui. I grandi della Terra le hanno provate tutte per dare il giusto boost al summit, allargando i lavori al Quintetto Arabo (Arabia Saudita, Egitto, Emirati e Qatar). Ma tant’è. Qualche bicchiere di acqua depurante non basta.
Mandato di arresto per Netanyahu: scenario si complica
Nessuna novità ufficiale ad ora da Fiuggi per trovare tra i membri G7 una posizione unanime entro la fine del vertice sul mandato di arresto della Cpi per il presidente israeliano Netanyahu. Da un lato la Francia ha proposto una sospensiva della condanna fino alla fine della guerra. Ipotesi gradita al leader israeliano, non soltanto perché garantirebbe immunità, ma gli consentirebbe anche il diritto di sorvolo, sul quale sta avendo problemi quotidiani (ieri con la Turchia). Al centro le posizioni tiepide dei paesi mediatori: USA e Italia pensano che l’esecuzione della condanna allungherebbe i tempi del conflitto. Dall’altra l’UE e i Paesi Arabi che spingono per l’esecuzione della condanna. “Ho chiesto agli Stati membri Ue di rispettare gli obblighi derivanti dalla decisione della Corte dell’Aia e dal diritto internazionale, che piacciano o meno”, ha dichiarato l’Alto Rappresentante per la politica estera UE Josep Borrell . Che poi ha aggiunto: “La Corte penale è un tribunale a tutti gli effetti”.
Ad ogni modo è già un fatto che le visite di Netanyahu nei Paesi G7 saranno evitate. E già questa non è una buona notizia.
Ucraina: solido sostegno
L’Italia ha posto al centro dell’agenda della ministeriale il fermo sostegno all’Ucraina, che verrà ribadito nella dichiarazione finale. Ma sulle forme di sostegno non c’è posizione unanime. Francia e Gran Bretagna sarebbero pronte a inviare truppe, mentre l’Italia per bocca di Tajani ha ribadito: “Non invieremo nessun soldato a combattere in Ucraina”. Anche perché la memoria dei nostri soldati Unifil feriti in Libano è molto fresca.
Piano Mattei: sessione dedicata
L’ultima sessione del vertice di Fiuggi sarà dedicata anche al Piano Mattei per l’Africa, priorità della politica estera italiana. Obiettivo della presidenza italiana G7 l’ingaggio di altri attori internazionali per un’accelerazione della messa a terra del piano. Dopo gli investimenti degli Emirati Arabi su alcuni progetti del Piano Mattei, la notizia è che lo strumento del PGII (Partnership for Global Infrastructure and Investment) è stato adottato dagli Stati Uniti, che vi hanno stanziato oltre 60 miliardi di $. Parte di questi sarà destinata a infrastrutture africane legate al Piano italiano. In vista del primo allargamento dei 9 Paesi prioritari africani già coinvolti dal governo Meloni, che dovrebbero salire nelle intenzioni del governo italiano a 13-14 nel 2025.
Presidenza di turno al Canada
Da Fiuggi a Ottawa. La presidenza G7 di turno italiana passerà oggi simbolicamente al Canada. La ministra degli Esteri Melanie Jolie ne illustrerà oggi a Fiuggi alcune priorità.