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Touring Club, 130 candeline e la voglia di cambiare il turismo

22
Novembre 2024
Di Giampiero Cinelli

Touring Club Italiano ha celebrato l’anniversario dei suoi 130 anni nel Tempio di Vibia Sabina e Adriano, sede della Camera di Commercio di Roma. È voluto partire dalla Capitale per raccontare la sua storia, anche se fu fondato a Milano, nel 1894, perché ormai questa realtà, nata come Associazione e adesso divenuta Fondazione, è pienamente radicata nel tessuto sociale del Paese. All’evento era presente il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

In apertura è stato reso noto alla platea che il Touring Club Italiano ha un nuovo Presidente, Gian Domenico Auricchio, nominato dal Consiglio Direttivo. Auricchio prende il posto di Francesco Iseppi, che lascia la carica dopo 15 anni e assume quella di Presidente Onorario su proposta dello stesso Auricchio.

Il neopresidente ha detto: «È per me un grande onore iniziare il mio mandato di Presidente celebrando questo splendido traguardo dei 130 anni – ha dichiarato il neoeletto Presidente Auricchio -. Dal 1894 siamo i custodi del valore del viaggio come strumento di scoperta e conoscenza, di inclusione e rispetto dell’ambiente e delle comunità ospitanti. C’è un filo rosso evidente che lega la nostra opera di “cucitura” dei territori: il pensiero costantemente rivolto non tanto alla conservazione e non solo alla valorizzazione, ma soprattutto a ciò che lasceremo alle generazioni future».

I lavori dell’Assemblea
La prima parte della giornata è stata incentrata sui messaggi delle figure istituzionali e sui discorsi dei rappresentanti di Touring Club, la seconda sessione è servita agli approfondimenti tematici inerenti al turismo e alla condivisione delle finalità da perseguire.

Il tema centrale ha riguardato il turismo nei borghi e nei piccoli comuni. Le aree interne mostrano potenzialità turistiche innegabili che vanno sviluppate e incentivate, nella logica di una generale riqualificazione di queste zone oggi spopolate e spesso mancanti di servizi. Associata a ciò l’idea di decentrare e ampliare il turismo italiano, che oggi vede canalizzare su soli sei grandi centri la maggior parte delle visite, con conseguente affollamento e disagio. Si tratta del cosiddetto overtourism.

Il sindaco di Roma Roberto Gualtieri nella riunione ha commentato: «Il Touring Club Italiano è una delle più importanti istituzioni culturali del nostro Paese. Centotrent’anni fa, fatta l’Italia bisognava fare gli italiani, anche attraverso la scoperta del territorio, nella sua diversità e nella sua unità, facendo appassionare e facendo scoprire ai viaggiatori tutte le bellezze di un patrimonio unico. In questo secolo e oltre di storia del Touring Club, la concezione stessa del turismo è notevolmente mutata e si è sviluppata verso nuove frontiere, rendendo necessario attrezzarci per sfruttare tutte le potenzialità delle nuove tecnologie. Proprio il Touring Club Italiano, ci offre un bellissimo esempio con la sua App “In viaggio”, uno strumento molto innovativo e apprezzato, con l’offerta digitale delle sue guide e dei suoi podcast».

Così Gualtieri: «Anche Roma Capitale si è mossa su questo fronte e a breve lanceremo Julia, la Virtual Assistant di Roma, che utilizza le versioni più avanzate dell’intelligenza artificiale per dialogare con i turisti e i romani in più di 60 lingue. La nostra città chiuderà il 2024 con circa 50 milioni di presenze e si troverà ad affrontare una sfida senza precedenti come quella del Giubileo (anche la media dei pernottamenti sta salendo per attestarsi a 4 giorni). Dobbiamo innanzitutto puntare sempre più su un’offerta diversificata e diffusa anche di esperienze. In questo senso una realtà autorevole come il Touring Club è un alleato fondamentale della Capitale, per promuovere nella sua intera ricchezza l’offerta di esperienze».

Borghi, i dati salienti
Parlando appunto dei borghi, dai dati divulgati è emerso che nel 2023 il 22% dei circa 450 milioni di presenze totali registrate in Italia (pari a 98 mln) si è concentrato negli oltre 5.500 comuni con meno di 5.000 abitanti tra cui troviamo ad esempio destinazioni montane dell’Alto Adige come Selva di Val Gardena e Scena, località di lago come Limone sul Garda e Malcesine o altre con affaccio sul mare come Bibbona, Ricadi o Capoliveri.

La certificazione che aiuta
Touring Club sta cercando di aiutare la valorizzazione dei borghi attraverso la Bandiera Arancione, un riconoscimento di qualità che dal 1998 attesta l’eccellenza turistica e ambientale di una località. L’approccio delle Bandiere Arancioni dimostra l’efficacia di una strategia turistica mirata: l’iniziativa ha avuto un impatto positivo sul turismo e sull’economia locale nei comuni certificati, con incrementi significativi in nuove strutture ricettive (+83%) e posti letto (+65%) nei comuni certificati. I dati rilevati da Touring Club che si accompagnano all’iniziativa di Bandiera Arancione, hanno permesso di stimare in circa 1.700 il numero di borghi a forte attrazione turistica per motivi estetici, storico-culturali, paesaggistici.

I motivi per lavorare alla rivitalizzazione dei piccoli centri sono diversi, facendo leva sulla sempre maggiore attenzione al “turismo lento” e al desiderio di non poche persone di venire a vivere in un contesto non urbano fruttando la possibilità del lavoro da remoto. I benefici ci sono e vengono riscontrati nella maggiore intensità dei rapporti famigliari, amicali e nel tempo libero. Tenendo presente anche il rovescio della medaglia, come il progressivo invecchiamento della popolazione, un reddito pro capite più basso e la più difficile accessibilità ai servizi di base.