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Efficientamento energetico: una nuova strada dopo il Superbonus

19
Novembre 2024
Di Beatrice Telesio di Toritto

Costruire le basi per una nuova politica strutturale di efficientamento energetico degli immobili oltre il Superbonus, anche alla luce della Legge di Bilancio. Questo il focus del Convegno “Efficientamento energetico. Nuovi strumenti per la sostenibilità dopo il Superbonussvoltosi venerdì 15 novembre, nella Sala della Regina di Montecitorio, su iniziativa dell’On. Erica Mazzetti e in collaborazione con ASSISTAL, l’associazione confindustriale che rappresenta le imprese di impiantistica, Facility management e ESCo. L’evento ha riunito esponenti politici, esperti del settore e rappresentanti delle imprese coinvolte nella transizione energetica, in un momento cruciale per il Paese.

Nel corso dell’evento, uno dei temi centrali è stato l’appello alla politica per misure chiare e sostenibili. Roberto Rossi, presidente di ASSISTAL, ha sottolineato in tal senso la necessità di politiche a lungo termine e di una burocrazia snella che faciliti l’accesso ai finanziamenti, con una particolare attenzione alle politiche europee che potrebbero risultare controproducenti per le imprese del settore. «Chiediamo chiarezza e misure concrete», ha affermato, rilevando anche la necessità di monitorare le politiche europee affinché non ostacolino la crescita del comparto.

Presente all’evento, moderato da Paolo Bozzacchi di The Watcher Post, anche Paolo Barelli, capogruppo di Forza Italia alla Camera, che ha aggiunto inoltre come l’obiettivo di ridurre l’impatto ambientale non possa prescindere dallo sviluppo economico, evidenziando quindi come gli obiettivi europei debbano essere ragionevoli e compatibili con il contesto italiano. Mentre Alessandro Cattaneo, responsabile nazionale del Dipartimento Lavori Pubblici di Forza Italia, ha sottolineato l’importanza di ripartire con incentivi fiscali strutturali che possano supportare la transizione energetica, proponendo incentivi di lunga durata e un rilancio della cessione del credito come strumento fondamentale per aiutare famiglie, condomini e aziende a realizzare gli interventi necessari.

L’Onorevole Erica Mazzetti, promotrice dell’iniziativa, ha proseguito sulla stessa linea, indicando che in futuro sarebbe opportuno abbandonare la dicitura «bonus» per parlare invece di «incentivi», misure che siano effettivamente in grado di stimolare l’efficienza energetica in modo strutturato. Ha poi ricordato come la ripartenza della cessione del credito dovrà essere mirata in particolare alle fasce sociali più deboli e all’edilizia popolare, per consentire al Paese di raggiungere gli obiettivi di sostenibilità previsti dall’Unione Europea senza penalizzare i più vulnerabili.

L’occasione è stata quindi un importante momento di confronto tra i principali attori di riferimento nel settore, con una tavola rotonda che ha visto anche la partecipazione di Federico Boschi, Capo dipartimento Energia del MASE, Paola Marone, Presidente Federcostruzioni e Marco Buttieri, Presidente Federcasa. Quest’ultimo, in particolare, si è soffermato sull’impatto che il Superbonus ha avuto sull’edilizia pubblica, evidenziando come, con il passare del tempo, siano emersi problemi significativi legati alla vendita dei crediti. Tuttavia, ha riconosciuto i benefici tangibili che il Superbonus ha portato agli edifici pubblici, in particolare per quanto riguarda l’efficientamento energetico: grazie alla misura sono stati ottenuti risparmi significativi per gli inquilini e sono stati compiuti passi importanti verso il miglioramento dell’efficienza energetica del patrimonio pubblico.

Il tema del Superbonus è stato approfondito anche in relazione agli errori del passato. Il convegno ha cercato di tracciare un percorso nuovo, evitando le criticità che hanno rallentato l’attuazione della misura. In questo contesto, è emersa l’idea di potenziare la collaborazione tra il pubblico e il privato per ridurre i costi pubblici e rendere più efficiente l’implementazione dei progetti di riqualificazione energetica. Altri spunti importanti sono venuti dall’adozione di tecnologie innovative, come software di automazione, intelligenza artificiale e machine learning, strumenti che potrebbero giocare un ruolo fondamentale nel miglioramento dell’efficienza degli edifici. Ed è nel merito della sostenibilità energetica che sono stati presentati due case study di grande interesse. Maria Vittoria Pisante, Direttore Strategy Communication di SIRAM Veolia, ha illustrato il caso del Comune di Trieste, dove la Partnership pubblico-privato ha rappresentato una leva decisiva per l’efficientamento energetico, contribuendo a una gestione più sostenibile delle risorse.

Successivamente, Fabrizio Moioli, District Heating and Communities Solutions Director di ENGIE Italia, ha presentato il secondo case study, focalizzandosi sul ruolo fondamentale del teleriscaldamento come strumento per la decarbonizzazione e il miglioramento dell’efficienza energetica nelle comunità. Entrambi gli interventi hanno offerto spunti concreti per l’applicazione di tecnologie innovative nel contesto della transizione energetica.

Il convegno ha quindi messo in evidenza le difficoltà e le sfide che l’Italia deve affrontare nel campo dell’efficienza energetica, ma anche le opportunità per un futuro sostenibile. Le soluzioni proposte, come l’adozione di incentivi strutturali e la promozione di tecnologie innovative, possono rappresentare una via per superare gli ostacoli che hanno limitato l’efficacia delle misure precedenti. Il settore privato, con il supporto di politiche pubbliche adeguate, si prepara ad affrontare un futuro in cui l’efficienza energetica non è solo un obiettivo ambientale, ma anche un motore di sviluppo economico per il Paese.