Salute
Diabete, lo screening è efficace, presto sarà su base nazionale. Le interviste
Di Alessandro Caruso
La Giornata Mondiale del diabete ha coinvolto ieri anche la Camera dei Deputati. La conferenza a tema si è svolta nella Sala Regina, su iniziativa del Vicepresidente della Camera Giorgio Mulè e con la partecipazione del Presidente della XXII Commissione Ugo Cappellacci, della Deputata Segretaria di Presidenza On. Annarita Patriarca, del prof. Marco Silano, Direttore del dipartimento malattie endocrino-metaboliche ed invecchiamento del ISS, del prof. Antonio D’Avino, presidente Federazione Italiana Medici Pediatri e della prof.ssa Raffaella Buzzetti, Presidente eletta della Società italiana diabetologia.
Al dibattitto condotto dalla giornalista Rai Vira Carbone hanno preso parte Stefano Nervo (Presidente Diabete Italia onlus), Nicola Zeni (Presidente Fondazione Italiana Diabete), Rossella Valmarana (Presidente Associazione Italiana Celiachia), Enza Mozzillo (Ricercatrice di pediatria generale Università Federico II), Stefano Cianfarani (Responsabile Unità endocrinologia e diabetologia Ospedale pediatrico Bambino Gesù), Marielena Lionetti (Direttrice della Struttura organizzativa clinica pediatrica presso l’Azienda ospedaliera delle Marche).
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L’efficacia dello screening
«La straordinaria ed essenziale importanza della legge 130 del 15 settembre 2023 di cui mi onoro essere stato il proponente, oggi viene confermata dai dati ottenuti da uno screening per rilevare la predisposizione genetica al diabete di tipo uno e alla celiachia, condotto con esemplare efficacia nel corso di questi mesi – ha dichiarato Giorgio Mulè –. Le indagini svolte a campione in quattro regioni sulla popolazione tra 0 e 17 anni dicono, aldilà di ogni ragionevole dubbio, come siano stati intercettati numerosissimi casi destinati altrimenti ad essere sconosciuti, con conseguenze verosimilmente anche gravi o gravissime per gli interessati. Si tratta della conferma della bontà di un’iniziativa prima al mondo che pone il nostro Paese all’avanguardia nell’attività di prevenzione per due patologie sempre più diffuse nella popolazione pediatrica. Grazie all’operato dell’Istituto Superiore di Sanità, – ha proseguito il Vicepresidente – di concerto con il Ministero della Salute, i medici pediatri e le associazioni di pazienti si è raggiunta questa prima fondamentale tappa. Dunque, siamo pronti adesso per avviare lo screening su base nazionale: la strada è quella giusta per evitare le complicanze legate a diagnosi tardiva che sono spesso peggiori della malattia se intercettata in tempi rapidi».
L’approccio a tutto tondo
La prof.ssa Raffella Buzzetti, Presidente della Società italiana di diabetologia ha voluto sottolineare che «la qualità della vita delle persone con diabete non dipende solo dalla gestione dei livelli di glucosio nel sangue, ma anche dal loro benessere psico-fisico generale. Attraverso campagne di informazione e attività mirate, vogliamo incoraggiare la consapevolezza e fornire strumenti pratici per migliorare la gestione quotidiana della patologia».
I sintomi, lo stile di vita
Secondo Stefano Nervo, Presidente di Diabete Italia «la prevenzione è fondamentale nel diabete, sia prima che dopo la diagnosi. Il diabete tipo 2 si può prevenire con stili di vita sani, mentre per il tipo 1 è cruciale evitare l’esordio in chetoacidosi, una condizione che mette a rischio anche la vita. Speriamo che la nuova Legge130/23 contribuisca a eliminarla con lo screening in partenza nel 2025, ricordando intanto i sintomi chiave: molta sete e frequente bisogno di urinare. Dopo la diagnosi, la prevenzione delle complicanze richiede accesso a farmaci e tecnologie avanzate per garantire a tutti una vita di qualità».
La prevenzione infantile
«Grazie all’impegno dei Pediatri di Famiglia attivi sul territorio sono stati reclutati oltre 5mila bambini di età 2, 6 e 10 anni e, di questi, lo 0,8% è risultato positivo agli anticorpi per il diabete tipo 1 e tempestivamente indirizzati verso i Centri specialistici di riferimento», ha dichiarato Antonio D’Avino, Presidente nazionale Federazione Italiana Medici Pediatri (FIMP). «La Pediatria di Famiglia si conferma un presidio fondamentale per la prevenzione e la presa in carico delle cronicità sul territorio grazie alla capillarità della rete delle cure pediatriche primarie. Certamente, bisogna rafforzare le strategie di sensibilizzazione e informazione alle Famiglie, ancora troppo poco consapevoli dell’importanza della prevenzione e della diagnosi precoce per il diabete tipo 1 e in generale per tutte le patologie croniche. Su questo, noi Pediatri di Famiglia siamo pronti a fare la nostra parte quale principale punto di contatto con i genitori sul territorio e i professionisti di riferimento per la cura di bambini e adolescenti».