Esteri
Mattarella e Tajani chiedono alla Cina parità reciproca di condizioni per le aziende
Di Paolo Bozzacchi
Rilanciare il partenariato strategico Italia-Cina che compie 20 anni. Questo uno degli ambiziosi obiettivi della visita di Stato del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e del Ministro degli Esteri, Antonio Tajani. “Il rapporto che lega Italia e Cina nasce da lontano, è un rapporto antico che si è sviluppato in modo intenso e continua a svilupparsi ed è molto importante per noi che si svolga in maniera positiva, costruttiva e fortemente collaborativa”, ha dichiarato Mattarella nel suo intervento all’Istituto di cultura italiana a Pechino. Che poi aggiunge: “Un rapporto intenso e crescente, che va avanti negli anni e che è molto importante”.
Partenariato strategico: economia al centro
Cuore del rilancio del partenariato strategico Italia-Cina in occasione del ventennale, sarà la parità di condizioni reciproche di operatività per le aziende italiane in Cina e cinesi in Italia. “Vogliamo lavorare insieme per assicurare parità di condizioni alle nostre aziende”, spiega il ministro Tajani, “la Cina è un partner importante e intendiamo stabilire un riequilibrio economico”.
Un nuovo inizio
La visita di Stato italiana in Cina arriva in agenda immediatamente dopo l’elezione del 47esimo Presidente degli Stati Uniti. La rielezione di Trump e le prime timide reciproche dichiarazioni di apertura tra Washington e Pechino sono terreno fertile per il successo della visita italiana in Cina. Il viaggio di Mattarella e Tajani arriva dopo quello del luglio scorso del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, nell’anno che passerà alla storia per l’abbandono italiano della Nuova Via della Seta. Simboliche e paradigmatiche le parole del leader cinese, Xi Jinping, che accogliendo Mattarella alla Casa del Popolo ha dichiarato: “La sua visita è un’occasione per infondere energia più dinamica nei rapporti bilaterali, per un nuovo punto di partenza”. Punto. E a capo!