Esteri

Moldavia, Maia Sandu vince le elezioni presidenziali e con lei l’Europa

04
Novembre 2024
Di Ilaria Donatio

Un altro “sì” al percorso europeo della Moldavia: la presidente uscente Maia Sandu si è aggiudicata così un secondo mandato alla guida del Paese battendo con oltre il 54% dei voti l’ex procuratore Stoianoglo, fermatosi al 45% in un ballottaggio presidenziale considerato cruciale per il destino politico della nazione. I risultati confermano la scelta fatta a favore dell’adesione all’Unione europea – seppur di misura – nel referendum di due settimane fa. 

Un risultato raggiunto dopo un iniziale testa a testa sul filo del voto che ha visto il candidato pro Mosca partire in vantaggio nei primi dati parziali, per poi perdere terreno a favore dell’attuale capo dello Stato, che ha ottenuto la vittoria grazie soprattutto al voto della capitale Chisinau e della diaspora tradizionalmente filo occidentale. Le urne sembrano così fugare ogni dubbio sul percorso della Moldavia facendo rientrare il rischio di riportare l’ex repubblica sovietica nell’orbita della Russia. 

Sandu ha rivendicato la vittoria, dichiarando: “Moldavia, hai vinto! Oggi, cari moldavi, avete dato una lezione di democrazia, degna di essere scritta nei libri di storia. Libertà, verità e giustizia hanno prevalso”.

Le interferenze del Cremlino
Un Paese diviso in due, la Moldavia, con una contrapposizione tra due modelli politici ed economici che ha una forte connotazione anagrafica ed economica: tra gli anziani prevale la nostalgia della Russia, tra i giovani vince  – e ha vinto – l’attrazione all’Occidente.

Il ballottaggio di ieri si è svolto due settimane dopo uno degli appuntamenti elettorali più delicati nella storia del giovane Paese balcanico: da tempo l’ex repubblica sovietica, terra di frontiera come poche in Europa, è oggetto di un asprissimo confronto tra Est e Ovest, diventato ancora più acceso dopo l’invasione russa in Ucraina. Tanto che il portavoce della Commissione Ue, Peter Stano aveva denunciato che il voto si era svolto “in un contesto di interferenze e intimidazioni russe senza precedenti (…) volte a destabilizzare il processo democratico nella Repubblica di Moldavia”.

L’accusato era, ovviamente, il Cremlino. Interferenze al processo che avevano fatto dichiarare al consigliere per la sicurezza nazionale di Sandu, Stanislav Secrieru: “I continui attacchi informatici coordinati stanno prendendo di mira la connettività dei nostri sistemi nazionali di registrazione degli elettori, interrompendo i collegamenti tra i seggi elettorali all’interno e all’estero”. 

Vertici Ue plaudono la vittoria di Sandu, ‘sostegno a Moldavia’
Tra i primi a salutare la vittoria il presidente francese Emmanuel Macron, che ha sottolineato come la “democrazia” abbia “trionfato su tutte le interferenze”, mentre la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen si è detta “felice di continuare a lavorare” con Sandu per un “futuro europeo” della Moldavia. 
Ma tutti i vertici delle istituzioni europee hanno applaudito all’unisono la vittoria di Maia Sandu in Moldavia, tirando un sospiro di sollievo per l’affermazione di un partito che ha nell’ingresso nell’Ue uno dei suoi obiettivi principali. Anche la presidente dell’Eurocamera Roberta Metsola che ha twittato: “Maia Sandu che ha guidato la carica per la democrazia, lo Stato di diritto e un futuro europeo, è stata rieletta Presidente. Ha dimostrato un coraggio e una leadership straordinari nel difendere il suo popolo. L’Europa continuerà a sostenere la Moldova in questo percorso”. “Congratulazioni, cara presidente Maia Sandu per la sua vittoria alle elezioni presidenziali in Moldova. Il popolo moldavo ha riaffermato la propria fiducia nella sua leadership, nella sua stabilità e nel suo impegno per un futuro europeo”, ha scritto dal canto suo il presidente del Consiglio europeo Charles Michel

Zelensky plaude a vittoria Sandu e invoca un’Europa unita
Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, si è congratulato con Maia Sandu, leader filoeuropea, per la sua rielezione ieri a presidente della Moldavia contro un rivale sostenuto dai socialisti filo-russi. “Solo la vera sicurezza e un’Europa pacifica e unita possono garantire a ogni persona e a ogni famiglia la fiducia necessaria per affrontare il futuro con speranza e certezza”, scrive Zelensky su X.

I socialisti filorussi: elezione Sandu illegittima
Appena il risultato del ballottaggio è stato reso ufficiale, l’agenzia russa Ria Novosti ha riferito che il Partito dei Socialisti della Moldavia, filorusso, ha detto di non riconoscere il risultato delle operazioni di voto all’estero nelle elezioni di ieri che hanno riconfermato alla presidenza la filo-occidentale Maia Sandu, definendola “un presidente illegittimo“.

Un po’ di storia
Per 300 anni la Moldavia è stato dominata dall’impero ottomano, per poi cadere nell’orbita russa nei primi anni dell’Ottocento, e poi sovietica. Nel Paese si parla rumeno, ma a Chișinău molte scritte sono ancora in russo. Al di là delle interferenze russe – la stampa locale parla di acquisti massicci di voti – il Paese è complesso, ed è nei fatti al centro di una competizione d’influenza tra Est e Ovest.

Nelle scorse settimane, in piena campagna elettorale, la presidente della Commissione Ursula von der Leyen si è recata nella capitale Chișinău. Ha colto l’occasione per annunciare nuovi aiuti comunitari per un totale di 1,8 miliardi di euro a un paese a cui i Ventisette hanno concesso l’apertura dei negoziati di adesione all’Unione europea.